Rispettare
il creato per una migliore qualità
della vita:
una conferenza promossa dai vescovi europei¤
Lotta globale alla povertà per trovare soluzioni ai problemi ambientali. E’ una delle indicazioni emerse a Badin (Slovacchia) dove dal 17 al 20 maggio si è svolta per iniziativa del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa) la terza conferenza dei responsabili per l’ambiente. Dal titolo “Stili di vita cristiani e sviluppo sostenibile”, alla conferenza hanno partecipato oltre 60 delegati di 20 paesi. Per quattro giorni, si sono confrontati sul tema dell’ambiente e della responsabilità dei cristiani verso il creato, vescovi, teologi, operatori pastorali, esperti di economia e scienze sociali. Il lavoro fa sapere il Ccee – proseguirà con una nuova consultazione che si terrà in Italia dal 23 al 26 maggio 2002 ed avrà per tema: “La responsabilità ambientale in rapporto a lavoro, ricerca, innovazione ed economia”.
“E’ sempre più evidente che la problematica ambientale è una sfida sociale che supera di gran lunga gli aspetti economici e tecnici della questione”. Partono da questa considerazione le conclusioni tratteggiate dai delegati che hanno partecipato all’incontro del Ccee sull’ambiente. A Badin, le Chiese hanno declinato il principio della sostenibilità secondo tre linee d’azione: lotta globale alla povertà; compatibilità ecologica ed efficienza economica nello sviluppo sociale.
Inoltre “i cristiani dovrebbero dare testimonianza della loro fede anche attraverso un coerente stile di vita rispettoso verso il creato”. Lo affermano i delegati delle Conferenze episcopali europee che aggiungono: “La Chiesa di oggi non può limitarsi ad essere ‘avvocato per il creato’ ma deve elaborare progetti e proporre modi di vita alternativi”. L’incontro di Badin è stata l’occasione per mettere a confronto esperienze ed iniziative promosse da movimenti, ong ed associazioni: tra questi, i “Bilanci di giustizia”. Promossa dall’associazione “Beati i costruttori di Pace”, l’iniziativa impegna in Italia più di 500 famiglie, divise in 35 gruppi su tutto il territorio nazionale. Coinvolge invece più direttamente gli imprenditori il progetto “Economia di comunione” nato per iniziativa del Movimento dei Focolari. Aderiscono al progetto 761 imprenditori e due poli industriali: uno si trova in Brasile, l’altro in via di costruzione a Loppiano (Italia).
A Badin i delegati delle Conferenze episcopali hanno informato sulla situazione dell’ambiente nei loro rispettivi Paesi e sulle iniziative intraprese dalle singole Chiese. È ancora troppo poco nota, per esempio, la drammatica situazione dello stato di salute delle popolazioni nell’Ucraina e nella Bielorussia che hanno subito gravi danni genetici in seguito alla catastrofe di Cernobyl. Ma destano anche preoccupazione l’incremento del traffico su strada e le strategie non sostenibili nello sviluppo delle comunicazioni viarie nei Paesi dell’Europa centrale ed orientale. Sono stati istituiti anche gruppi di lavoro e commissioni presso le Conferenze episcopali, centri di informazione e consulenza (per es. in Inghilterra, Belgio, Svizzera, Germania). L’impegno per l’ecologia non può comunque prescindere da una “autentica spiritualità cristiana”. “Un cambiamento degli stili di vita si legge infatti nel documento redatto a Badin – potrà affermarsi e diffondersi soltanto se è sostenuto da una gioia spirituale per tutto il creato. Rispettare il creato in tutta la sua varietà costituisce la base per una migliore qualità di vita”.
a cura di Maria Chiara Biagioni