riforma ue – ” “Più trasparenza e più democrazia” “” “

Il neo ministro per le politiche comunitarie
e il presidente della commissione affari costituzionali del Pe
si confrontano sulla riforma dell’Unione


Un faccia a faccia sul “futuro dell’Europa” tra il neo ministro per le politiche comunitarie, Rocco Buttiglione, e il presidente della commissione affari costituzionali del Parlamento europeo, Giorgio Napolitano, entrambi parlamentari europei ma in opposti schieramenti. L’occasione è stata offerta dalla presentazione di un volume di Cristiano Zagari, “L’Europa e l’era nomade”, ospitata presso l’Ufficio per l’Italia del Parlamento europeo a Roma. “L’Europa deve diventare più trasparente e più legittimata dal punto di vista democratico non solo nei manifesti e negli slogan“, afferma Giorgio Napolitano. “Europa – aggiunge – deve essere uguale a democrazia”.
Concorda Buttiglione, rispetto all’obiettivo di una maggiore democrazia, ma suggerisce di “ costituire una Camera delle nazioni, espressione delle sovranità nazionali” e trasformare “l’attuale Consiglio europeo in una presidenza collettiva dell’Europa“. Per Buttiglione è necessario anche “lavorare per un’alleanza tra Commissione e Parlamento” e razionalizzare la crescente burocrazia di Bruxelles, ampliando i campi dove si può estendere il controllo del Parlamento.
Ad avviso di Napolitano, tuttavia, “la polemica sulla burocrazia di Bruxelles tende a svalutare il ruolo dell’unica istituzione sovranazionale dell’Unione che è appunto la Commissione”. Certamente, ricorda, i poteri del Parlamento europeo sono stati progressivamente ampliati rispetto al passato, ma non basta ancora: “Il Parlamento europeo – afferma il presidente della commissione affari costituzionali – è fonte essenziale del processo di legittimazione dell’Unione europea come Unione di Stati e Unione di popoli”. Perciò “va sviluppato il rapporto tra parlamento europeo e parlamenti nazionali” per sostenere il cammino dell’Ue verso una maggiore democrazia. Per Napolitano la riforma istituzionale dell’Unione deve muoversi in una direzione molto chiara: “Partire dalla Carta dei diritti fondamentali per giungere ad elaborare una vera e propria Costituzione europea”. Prima di redigere qualsiasi Costituzione, per Buttiglione è importante passare in rassegna i valori fondamentali sui quali si vuole costruire l’Europa: “Nel tentare di costruire una proposta istituzionale per l’Europa – sostiene il ministro – bisogna porre al centro, anzitutto, l’armonizzazione e il mutuo riconoscimento tra gli Stati”. Inoltre, “il principio di sussidiarietà deve guidare la revisione delle competenze delle istituzioni europee”.
Mentre si discute della riforma istituzionale, l’Unione europea ha di fronte l’appuntamento con la moneta unica, l’Euro, in dodici dei quindici Paesi che compongono l’Unione. Massimo Franco, inviato di “Panorama” ed editorialista di “Avvenire” ricorda le conclusioni alle quali è giunto chi ha già studiato il possibile impatto della nuova moneta sulle popolazioni europee: “L’arrivo dell’Euro – dice Massimo Franco citando tali ricerche – può provocare un ‘disadattamento monetario’ in almeno 18 milioni di italiani e 80 milioni di europei che incontreranno grossi problemi nel leggere la nuova moneta’”. D’altra parte, osserva Franco, “la moneta non è un oggetto qualsiasi: è il linguaggio con il quale si esprime il rapporto tra il cittadino e lo Stato”.
“Io sono e continuo ad essere un ‘euroentusiasta’ – risponde Buttiglione – e vorrei contagiare con questo entusiasmo anche quanti non lo sono. Dobbiamo spiegare alla gente che il partecipare ai processi di integrazione, cominciando dall’Euro, ci dà maggiore sovranità. Non è vero che ce la toglie. Partecipare, nel gruppo di testa, al cammino dell’integrazione europea è la condizione per rimanere sovrani, per governare la globalizzazione”. Per spiegare tutto questo, ad avviso di Buttiglione, bisognerebbe intensificare le campagne di comunicazione tra Ue e cittadini. C’è poi il tema dell’allargamento dell’Ue verso Est, da quindici a ventisette Paesi. Proprio per scongiurare tale ipotesi in Irlanda i cittadini hanno respinto il Trattato di Nizza che ne fissa le modalità. Per Napolitano, invece “l’allargamento è una grande occasione. Il valore storico consiste nella possibilità, per la prima volta, di unificare l’Europa nella pace e nella democrazia”. Anche Buttiglione si dice favorevole all’allargamento perché, afferma, “è il primo modo concreto per sconfiggere la mentalità del popolo dei ricchi che si barrica in casa. Il benessere, invece, lo si difende estendendolo”. Per Buttiglione il referendum irlandese sul trattato di Nizza è “un campanello di allarme” ma forse la schiera degli “eurodelusi” è più ampia del previsto: “Non so se in altri Paesi avremmo ottenuto risultati migliori, perché purtroppo si è smarrito il senso ideale, morale e culturale dell’Unione”. Questo è il principale ambito su cui lavorare a lungo termine, conclude.
a cura di Ignazio Ingrao