Rendere obbligatorio l’insegnamento della Ler, acronimo tedesco che riassume l’insegnamento di materie che vanno dall’etica alle tradizioni religiose, senza che venga allo stesso tempo proposta agli studenti l’ora canonica di religione in senso tradizionale, sarebbe contrario alla Costituzione. Lo sostengono i vescovi tedeschi ed esponenti della Cdu alla vigilia del pronunciamento della Corte Costituzionale che sta trattando l’argomento in questi giorni a Karlsruhe. La questione è stata sollevata nel Land Brandeburgo. Se la suprema corte dovesse riconoscerne la legittimità assoluta si aprirebbe la strada ad applicazioni analoghe anche in altri Laender che fino ad oggi mantengono assieme all’insegnamento tradizionale un’ora di etica, offerta però apertamente come materia sostitutiva.
Non solo la Chiesa e la Cdu ma anche numerose organizzazioni di genitori Si battono per una libertà di scelta e per “una giusta neutralità dello Stato”. Il timore è che la legge istituisca un insegnamento etico vago e neutrale che esclude di fatto tutte le Chiese e ogni riferimento religioso dall’orizzonte degli studenti. Intervenendo in un programma radiofonico dell’emittente berlinese “Deutschlandradio”, il card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca, ha affermato che l’insegnamento religioso così come previsto dalla Costituzione non è “un un’offerta pubblicitaria per acquisire nuovi adepti, ma una concreta offerta educativa rivolta a giovani uomini a prescindere dalla loro inclinazione religiosa”. Anche il vescovo evangelico di Berlino, Huber ha lamentato davanti alla Corte l’esclusione di fatto della religione dalla sua collocazione naturale nel monte ore scolastico. L’insegnamento della religione, previsto al di fuori dell’orario obbligatorio, ha visto crescere la partecipazione degli studenti dal ’92 ad oggi di quasi il 6%.