Parrocchie – ” “Le radici cristiane dell’Europa” “

E’ italiano il nuovo
presidente del “Colloquio europeo delle
parrocchie” riunitosi
nei giorni scorsi
in Spagna.
Tema dei lavori:
la solidarietà


“Rendere visibile il primato della dignità della persona umana, la cura dei poveri, l’uso del potere come servizio, il rispetto davanti all’avversario e al nemico, l’apertura verso l’universalismo così come messa in pratica della conduzione e della destinazione universale dei beni” è l’appello che arriva al termine del 21° Colloquio europeo delle parrocchie (Cep) che si è svolto nei giorni scorsi a Girona, in Catalogna (Spagna), sul tema “Solidarietà in Europa – dimensione sociale della fede”.
“La liberazione dell’uomo – si legge nell’appello – si realizza negli atti concreti di liberazione da tutto ciò che ostacola l’uomo. Questa liberazione invita gli uomini e le donne ad essere attori di solidarietà, che non si manifesta solo nei confronti degli altri membri della comunità cristiana ma con la totalità delle creature e della creazione”. La forza per sviluppare questa solidarietà “è offerta da Dio. Gli avvenimenti della vita devono nutrire la fede e la sua espressione liturgica deve ispirare la vita come realizzazione dell’amore”. In forza di una vita spirituale e di fede “l’esercizio della solidarietà rende possibile l’esperienza di Dio nella vita. Dall’accoglienza incondizionata di ogni persona e ogni gruppo per quelli che essi sono, gli uomini possono continuare l’opera di Dio. Amore, solidarietà, giustizia e pace richiedono disponibilità al servizio ed escludono ogni comportamento di dominio per condividere le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’uomo”.
Al colloquio europeo hanno partecipato rappresentanti di numerosi Paesi europei, Russia, Germania, Spagna, Portogallo, Romania, Belgio, Ucraina, Macedonia, Ungheria, Svizzera, Francia, Austria e naturalmente l’Italia. Nel corso dei lavori è stato eletto il nuovo presidente del Cep, don Claudio Como, parroco di San Quirino ad Udine, che subentra al portoghese p. Joao Castellano, parroco di Coimbra. “Le nostre parrocchie hanno bisogno di una iniezione di giovani – dice il neo-presidente -. Si nota, tuttavia, qualche sintomo di ripresa. Quest’anno a Girona abbiamo avuto la presenza di 28 giovani dell’Europa dell’Est. Bisogna puntare molto sulla solidarietà per il futuro. Partendo dalle parrocchie, la realtà più vicina alla gente, ridando loro la vivacità e il posto che meritano”. La parrocchia, secondo don Como, “proprio perché legata al territorio, riflette questo importante momento di passaggio e di trasformazione del nostro Continente. Essa può essere garante delle radici cristiane dell’Europa e può rappresentare l’anima di un nuovo impegno solidale rivolto all’unità non solo economica”.
Il Cep nasce nel 1959 per iniziativa del sacerdote Francis Connan, parroco a S. Severin a Parigi, che cercò di organizzare un incontro tra le parrocchie europee secondo la visione di una crescita comune dell’Europa. Iniziativa sostenuta dall’allora cardinale di Vienna König. Nel 1961, al primo incontro parteciparono sacerdoti di sette nazioni che sottolinearono la necessità di adoperarsi per il futuro dell’unificazione europea anche sotto il profilo pastorale. Venne deciso di istituire un colloquio, a cadenza biennale, per scambiare esperienze ed idee e contribuire alla costruzione di una comunità europea dei popoli. Dal 1973 al Colloquio prendono parte anche i laici ed ultimamente anche diversi vescovi. Dal 1978 il Cep fa parte delle Ong con status di osservatore al Consiglio Europa. Il Cep si sforza di collaborare alla costruzione di una società europea caratterizzata dal rispetto reciproco nella convinzione che è possibile imparare gli uni dagli altri. E’ per questo che il Cep cerca di aiutare le parrocchie ad essere testimoni della fede, comunità ecclesiali vive e profetiche.
Secondo l’ultima edizione dell’Annuario statistico della Chiesa, al 31.12.1998, le parrocchie in Europa erano: 76.536 rette da un parroco proveniente dal clero diocesano, 8948 rette da un parroco appartenente a congregazioni religiose, 41.940 sottoposte al governo di un vicario, 208 affidate a diaconi permanenti, 120 a religiosi non sacerdoti, 133 a religiose, 820 a laici e 1301 quelle vacanti.
D.R.