Il terrorismo non ha nulla a che fare con le religioni e la pace non è che “il frutto della giustizia”. Sono le tesi sostenute da mons. Bernard Panafieu, arcivescovo di Marsiglia e presidente del Segretariato per le relazioni con l’Islam in una nota diffusa nei giorni scorsi dalla Conferenza episcopale francese, a commento dei tragici attentati a New York e Washington. “Quando ci si trova di fronte all’orrore scrive l’arcivescovo – si ricercano sempre spiegazioni, per così dire, ‘finali'”. “Sono molti i commentatori aggiunge Panafieu che hanno tentato di dare una spiegazione religiosa agli attentatori, come se le religioni e i teologi fossero i veri responsabili del malessere degli uomini… Consapevoli delle distorsioni che le nostre visioni umane possono apportare al messaggio divino, non possiamo comunque confondere l’Islam con l’interpretazione che possono farne alcune persone divorate dalla sete di vendetta. Molti musulmani, comunque, hanno espresso il rifiuto di una tale deformazione, condannando questi attentati in nome della loro stessa fede. La vera questione prosegue l’arcivescovo è sapere perché e come il mondo ha potuto portare dei nostri fratelli e delle nostre sorelle ad una tale disperazione fino ad essere pronti ad uccidersi e ad uccidere altre persone”. Secondo mons. Panafieu, le cause del terrorismo vanno ricercate nel crescente divario tra paesi ricchi e paesi poveri. “I bersagli colpiti a New York e Washington spiega l’arcivescovo lo esprimono chiaramente: non sono i simboli religiosi ma i centri del potere militare e commerciale degli Stati Uniti. E’ a questo livello che deve essere portata la riflessione. Come utilizziamo il nostro potere economico o militare? Come rispondiamo alle attese dei popoli? La pace non è che il frutto della giustizia”.