EDITORIALE

Un "luogo di speranza"” “

SirEuropa comincia le sue pubblicazioni per dare voce all’Europa delle culture e delle religioni

SirEuropa inizia con questo numero le pubblicazioni settimanali.
Cinque numeri sperimentali sono stati presentati in diversi incontri internazionali ed inviati a rappresentanti delle realtà ecclesiali, delle istituzioni politiche e culturali europee.
L’intento é accrescere e qualificare ulteriormente un’informazione religiosa che, nel raccontare la vita ed il pensiero della Chiesa nelle sue diverse espressioni, è pronta a cogliere ed a trasformare in notizia quelle esperienze in cui si incontrano valori e ideali che sono a fondamento della dignità di ogni uomo e di ogni donna.
La storia europea è un intenso susseguirsi di queste tracce che rimangono indelebili e consentono alla speranza di vivere, nonostante le tragedie di ieri e di oggi.
In questo contesto intende muoversi SirEuropa: sarà un servizio agile, essenziale e sobrio, che si inserirà armonicamente, con la propria originalità, nella grande ed antica esperienza delle agenzie cattoliche che sono in diversi Paesi europei.
Senza rischio di sovrapposizione – come i numeri sperimentali hanno ampiamente dimostrato – perché la scelta è quella della sintesi, del porre in rilievo linee comuni, del soffermarsi su volti e voci che ad altri potrebbero sfuggire, della frequenza settimanale. SirEuropa, si pone come un ampliamento del Servizio Informazione Religiosa, nato nel 1988 per iniziativa dei 140 settimanali cattolici locali italiani, con il sostegno della Conferenza episcopale italiana. E’ disponibile su Internet anche in inglese e prossimamente in altre lingue europee.
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Il primo numero di SirEuropa esce a poche settimane dall’11 settembre.
Molte domande si pongono con preoccupata insistenza anche al “vecchio continente” sia a riguardo della sua crescita sia a proposito del ruolo che intende svolgere nel mondo, per la pace, la giustizia, lo sviluppo.
Saprà tradurre l’alleanza con gli Stati Uniti in un contributo perché il tempo della giustizia senza aggettivi non sia tempo di altre terrificanti tragedie? Quale sostegno ed indirizzo al dialogo tra culture e civiltà potrà offrire se non rifletterà seriamente sullo stato e sulle prospettive di quelle che disegnano, pur nella diversità, il suo volto? Saprà riscoprire e valorizzare le radici cristiane della sua esperienza?
Domande che arrivano alla vigilia dell’entrata in vigore dell’euro. Diceva recentemente Hans Tietmeyer, presidente della Banca Centrale Tedesca.
“L’introduzione della moneta unica non deve essere considerata né l’inferno né il paradiso: si tratta di un passo storico, certamente, ma che non rappresenta un fine in se stesso, né una soluzione miracolosa… Esso deve certamente essere riequilibrato sul piano della politica”.
L’Europa dei mercati, degli affari – ad avviso del prestigioso rappresentante del mondo della finanza – non può da sola reggere al confronto sempre più ravvicinato con le diverse culture, civiltà e religioni. La politica non può essere lasciata ai margini, urge per l’Europa un chiaro progetto politico.
Questo può venire solo da una cultura che si fonda su valori ed ideali che i Padri dell’unità europea hanno lasciato come eredità da aggiornare, non certo da consegnare solo alle citazioni. Riscoprire e riproporre le radici cristiane é allora essenziale, non per sterili esercizi di nostalgia ma per dare al cammino europeo la direzione giusta, la direzione della dignità e dei diritti di ogni persona e di ogni comunità.
SirEuropa si pone in questa prospettiva consapevole della responsabilità che i cristiani, come altri, hanno nel costruire un’Europa che sia “luogo di speranza”: per se stessa, per il mondo intero, per le nuove generazioni.
Paolo Bustaffa