Nel corso della riunione collegiale del 10 ottobre, la Commissione Europea ha adottato un progetto di relazione congiunta in materia di inclusione sociale, basata sull’analisi dei Piani d’azione nazionali contenenti le politiche di lotta alla povertà ed all’esclusione sociale dei singoli Stati membri.
Il progetto fa seguito ad un invito formulato all’Esecutivo dal Consiglio Europeo di Nizza per identificare le pratiche e le misure innovative nel settore. Il documento, diviso in due parti, esamina anzitutto una serie di “fattori di rischio”, vecchi e nuovi, potenziali generatori di povertà. Sulla base di 14 indicatori condivisi a livello comunitario, trovano conferma i dati secondo i quali il 9% della popolazione europea vive stabilmente sotto la soglia minima di povertà, ed un altro 9% “in pericolo di povertà”. Vengono inoltre prese in considerazione le “otto sfide fondamentali” cui gli Stati membri devono far fronte tramite i Piani d’azione nazionali: tra queste, lo sviluppo di un mercato del lavoro inclusivo e la promozione dell’occupazione in quanto diritto e opportunità per tutti, la garanzia di redditi e risorse adeguate per uno “standard di vita dignitoso”, e la tutela della solidarietà familiare e dei diritti dei bambini. Presentando il progetto di relazione, la Commissaria agli affari sociali, Anna Diamantopoulou, ha sottolineato il fatto che “l’Unione Europea mostra la volontà politica collettiva di occuparsi non solo di economia, ma anche di povertà ed esclusione sociale”. A seguito dell’approvazione della relazione, la cooperazione tra gli Stati membri potrà infatti beneficiare dei 75 milioni di euro (oltre 145 miliardi di lire) a bilancio del nuovo programma quinquennale di partenariato per la lotta alla povertà. Il progetto di relazione passerà ora all’esame del Consiglio e sarà presentato al Vertice di Laeken del 14/15 Dicembre prossimi.¤