editoriale" "
Senza dimenticare ” “le proprie debolezze, l’Europa può lanciare ” “al mondo un messaggio di pace” “” “
Nella crisi terribile che ci ha appena colpito, l’Europa potrebbe affermare un messaggio specifico indirizzandosi al mondo che ha a lungo dominato e di fronte al quale ha tante responsabilità. Ma può farlo soltanto con umiltà, senza presentarsi con la presunzione di chi voglia dare lezioni e affermare una superiorità di civiltà, concetto sul quale si può discutere a lungo. Si tratta dell’umiltà di chi sa che ha le sue proprie responsabilità, che ha nutrito i suoi propri regimi terroristici, dalla Terreur della Rivoluzione francese alla Germania nazista e all’Unione Sovietica bolscevica, senza riuscire a sradicare fino ad oggi i suoi terrorismi interni; ha praticato il bombardamento delle popolazioni civili addirittura per terrorizzarle: pensiamo a Guernica, piccolo paese basco, bombardato senza motivi militari durante la Guerra civile spagnola, di cui Pablo Picasso ha saputo tradurre l’intensità dell’orrore e che rimanda alle immagini arrivate da New York l’11 settembre, pensiamo a Coventry e a Dresda.
Tenendo conto delle lezioni del passato, l’Europa può approdare ai problemi attuali con lucidità senza dimenticare le sue proprie debolezze, e se riesce, il suo messaggio ne sarà tanto più forte. Difatti ha la capacità di lanciare un triplice messaggio.
Il messaggio della pace perché da quasi sessant’anni ha saputo costruire la pace europea e ciò significa che la guerra non è un destino inevitabile. Il messaggio della pace viene dalla riconciliazione franco-tedesca, evento di un’importanza eccezionale, che è riuscito a trasformare i destini opposti dei popoli europei in un destino comune. E stato dimostrato così che nonostante secoli di antagonismi e guerre crudeli, è possibile con una volontà politica dire “no” alla tragedia della storia ed avanzare fermamente su una strada nuova. Tale messaggio è stato rafforzato dalla caduta dei regimi comunisti, dallo smantellamento del Muro di Berlino e della Cortina di ferro, senza guerre civili, e malgrado le guerre dei Balcani, la nascita di regimi fondati sulla concordia civile e la democrazia.
Il messaggio dell’apertura, dell’accoglienza, del dialogo, della tolleranza. Anche se i problemi non mancano, se in certe zone alcune reazioni di intolleranza si manifestano, l’Europa, a lungo terra di emigrazione, si è affermata come terra di immigrazione, come terra di accoglienza per numerosi disperati, come terra di libertà.
Il messaggio della solidarietà: solidarietà sociali, solidarietà regionali, sensibilità alle sofferenze: l’economia sociale di mercato e la realizzazione del principio di sussidiarietà hanno permesso, con difficoltà, certo, ma con qualche successo, di assicurare una migliore uguaglianza tra gli uomini. Pace internazionale, pace civile, pace sociale: ecco gli equilibri, imperfetti certo, ma reali, ai quali l’Europa è pervenuta dopo tante tribolazioni storiche. Tali sono i beni che potrebbe proporre al mondo.
Ma lo farà tanto meglio se riesce a dare tutta la sua forza alla volontà politica particolarmente in tre campi: dapprima nell’operare per una vera unione politica europea, che darebbe un vero peso all’Europa, sempre più unita sul piano economico, ma politicamente inesistente; in seguito nel promuovere una moralizzazione delle relazioni internazionali e una ricerca della pace ovunque: il Medio Oriente conosce la guerra da più di mezzo secolo! Tale situazione è proprio inaccettabile per lo spirito; infine, particolarmente in questo momento nel quale si discute tanto sulla nozione di guerra giusta, nel definire la pace giusta, fondata sull’attenzione allo sviluppo equilibrato del mondo, sul rispetto delle risorse planetarie, sulla lotta spietata contro la miseria.
Ciò esprime un’esigenza politica che non lascia il via all’unica legge del mercato ma contribuisce all’emergenza di una giustizia politica, sociale ed economica internazionale come sognava già Pio XII nel suo Radiomessaggio di Natale 1944. Così l’Europa potrà diffondere una certa idea dell’umanità…