A tre settimane dall’inizio dei bombardamenti in Afghanistan, l’Europa comincia a interrogarsi sulla strategia militare che Stati Uniti e Regno Unito hanno intrapreso. Lunedì 29 ottobre i ministri degli affari esteri dei Quindici si sono incontrati a Lussemburgo per fare il punto sulla crisi internazionale. Il ministro francese Hubert Védrine ha riconosciuto che gli europei hanno dato il loro sostegno alle operazioni militari in Afhanistan perché “non erano in grado di proporre un’altra politica”. La speranza ha aggiunto il ministro spagnolo, Josep Piqué è che “la coalizione non si indebolisca a causa degli errori commessi nei bombardamenti”. In effetti, la diffusione di immagini che ritraggono bambini afghani feriti dalle bombe, i danni provocati dai bombardamenti sulla popolazione civile e l’opposizione di alcuni gruppi islamici in molti paesi stanno causando in Europa una ondata di protesta ancora timida ma crescente. Non essendo comunque implicati in prima linea nelle azioni militari, i Quindici hanno focalizzato la loro attenzione sul processo di pace in Medio Oriente. “Se la situazione in Medio Oriente ha detto il ministro tedesco Joschka Fischer non si sblocca, sicuramente questo metterà in pericolo la solidità della coalizione”.