Un gruppo interparlamentare di deputati e pari del Regno Unito sta per impugnare la legge britannica sull’eutanasia davanti alla Corte Europea dei diritti umani. La campagna è condotta dall’organizzazione “Right to Life Organization” (“Organizzazione per il diritto alla vita”) che finanzia tutte le spese legali di questa operazione. Durante una conferenza stampa presieduta da Ann Winterton, presidente del gruppo parlamentare per la vita, i deputati hanno espresso la loro preoccupazione per “una serie di decisioni legali che hanno aperto spazi nella legislazione per quanto riguarda la protezione dei pazienti più vulnerabili, permettendo la sospensione della somministrazione di cibo e liquidi con l’intenzione di provocare la morte”. Alla conferenza stampa hanno partecipato parlamentari dei tre maggiori partiti, laburista, conservatore e liberaldemocratico. Jim Dobbin parlamentare laburista, ha spiegato che l’intenzione dell'”Organizzazione per il diritto alla vita” è di garantire alle persone di morire in modo naturale senza che la loro vita venga messa a rischio dalla decisione di sospendere cibo e liquidi. L’Organizzazione per il diritto alla vita propone una “carta” che ciascuno potrà portare con sé e con la quale si nega il consenso all’eutanasia. In Gran Bretagna vi sono stati in passato alcuni casi di pazienti in stato di coma profondo che sono stati lasciati morire, attraverso la sospensione dell’alimentazione. La pratica è andata diffondendosi negli ultimi anni grazie anche ad un atteggiamento più permissivo della “British Medical Association”, l’organo professionale dei medici inglesi.