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Commercio mondiale: "aiutare i più poveri"” “

L’arcivescovo di Westminster, card.Cormac Murphy-O’Connor, presidente della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha chiesto al governo britannico di mantenere la promessa di donare una parte della ricchezza della nazione ai paesi più poveri del mondo. Sono passati più di trent’anni – ha ricordato il cardinale – da quando la Gran Bretagna ha promesso alle Nazioni Unite di donare lo 0,7% del suo prodotto nazionale lordo in aiuti ai paesi in via di sviluppo, ma la promessa non è stata mai mantenuta, né è stata fissata una data per l’invio di questi aiuti. Durante un incontro alla Camera dei Comuni, nel parlamento di Westminster, il card. Murphy-O’Connor ha detto che la Gran Bretagna dovrebbe mantenere la promessa entro il 2012. “Non riesco ad immaginare segno più convincente di questo: i poveri del mondo siano al centro delle nostre preoccupazioni”, ha spiegato il cardinale durante un incontro organizzato dalla associazione di aiuto al Terzo Mondo, Cafod, sottolineando che, se continua con l’attuale livello di aiuti, il Regno Unito raggiungerà l’obbiettivo dello 0,7% del prodotto nazionale lordo soltanto tra quarant’anni.
Secondo il presidente della Conferenza episcopale, il round negoziale multilaterale che è stato lanciato dalla Conferenza dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc), conclusasi a Doha nel Qatar, dovrebbe garantire una “opportunità vitale di cambiamento” per tutti i Paesi. L’obiettivo di questi negoziati, che si dovrebbero concludere nel 2004, secondo l’agenda approvata a Doha, per l’arcivescovo, “deve essere quello di eliminare i fattori che hanno impedito ai paesi più poveri di raccogliere i frutti che speravano dalla liberalizzazione del commercio”. L’associazione Cafod teme che i negoziati dell’Omc finiscano per allargare, anziché restringere, il divario tra ricchi e poveri. Per questa ragione, nei giorni scorsi, Cafod ha organizzato a Londra una manifestazione per la giustizia nel commercio che ha riunito a Trafalgar Square più di settemila persone chiedendo regole più giuste per quanto riguarda il commercio internazionale.