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Sono dieci gli Stati che già entro la fine del 2002, potrebbero concludere con successo i negoziati di adesione all’Unione, in tempo per partecipare alle elezioni europee del 2004. Lo ha annunciato il Commissario per l’allargamento, Günther Verheugen, presentando il 13 novembre alla Plenaria del Parlamento Europeo il “Documento di strategia” e la “Relazione della Commissione” sui progressi realizzati verso l’adesione di ciascun Paese candidato. Si tratta di Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria. Rimarrebbero quindi ecluse Bulgaria e Romania, il cui ritardo è dovuto soprattutto a questioni economiche ed all’arretratezza dei sistemi giudiziario e regionale. Rimane fuori anche la Turchia, che non dà sufficenti garanzie di rispetto dei diritti umani. I criteri per l’adesione sono divisi in tre categorie: criteri politici (istituzioni stabili e democratiche, stato di diritto, diritti umani, protezione delle minoranze); criteri economici (esistenza di un’economia di mercato e capacità di far fronte alle regole comunitarie di concorrenza); criteri che indicano la capacità del sistema di adottare ed applicare l’ acquis comunitario. Sebbene nessuno dei candidati soddisfi per ora ogni singolo requisito, Prodi e Verheugen hanno affermato come “i progressi generali ed il quadro finanziario dell’Unione fino al 2006 permettono l’adesione di un massimo di dieci Paesi nel 2004”.