Una reiterata condanna degli attacchi alle Torri gemelle dell’11 settembre, il riconoscimento del diritto all’autodifesa bilanciato dal bisogno di una pace giusta, la convinzione che qualunque azione militare deve essere mirata e limitata nel tempo e la speranza nel miglioramento delle condizioni del popolo afghano grazie anche all’aiuto e alla solidarietà dei cattolici. E’ quanto esprimono i vescovi cattolici della Conferenza episcopale inglese e gallese in un documento al termine del loro incontro di novembre.
In particolare i vescovi esprimono “preoccupazione per il fatto che molti musulmani percepiscono gli attuali attacchi militari in Afghanistan come una guerra contro l’Islam”. Nel documento si riafferma “la necessità per tutte le religioni di ricercare la pace e la giustizia, così come dichiarato anche da molti leader musulmani”. “L’attuale crisi umanitaria in Afghanistan affermano i vescovi inglesi – peggiorata dalla situazione politica e militare è di grande preoccupazione. I cattolici sono chiamati alla preghiera e alla solidarietà con i musulmani in questo tempo di Ramadan”.
Consapevoli che la soluzione della grave crisi internazionale è collegata anche al conflitto in Terra Santa, i vescovi ribadiscono, a riguardo, che “le risoluzioni dell’Onu restano l’unica base per una pace giusta e che l’occupazione illegale deve essere fermata”, aggiungendo, inoltre, che “ogni uccisione è un ulteriore passo nella spirale di violenza”. Ai cristiani che vivono in Terra Santa e al patriarca latino di Gerusalemme, i vescovi assicurano la loro solidarietà, preghiera e sostegno. Segno concreto di questo impegno è la raccomandazione alla pratica del pellegrinaggio nei luoghi santi da condurre, comunque, con le dovute cautele.