comece" "
"Costruire la fiducia dei cittadini nel futuro dell’Europa". Questo ” “il titolo del contributo dei vescovi europei al Consiglio europeo ” “di Laeken ” “” “” “
“L’integrazione europea è più di una semplice opzione economica e politica: essa è sinonimo di pace sostenibile, sia dal punto di vista interno, derivando da nuove forme di cooperazione sociale e politica, sia verso l’esterno, attraverso il contributo dell’Ue allo sviluppo globale e alla risoluzione dei conflitti”. E’ quanto affermano i vescovi della Comece, la Commissione degli episcopati della Comunità europea, in una dichiarazione intitolata “Costruire la fiducia dei cittadini nel futuro dell’Europa” in vista del Consiglio europeo che si terrà a Laeken, vicino a Bruxelles, il 14-15 dicembre 2001. Durante l’incontro i leader dell’Unione europea dovranno fissare il calendario e l’agenda del processo che porterà alla prossima riforma dei Trattati, che sarà predisposta dalla Conferenza intergovernativa nel 2004. I vescovi della Comece appoggiano l’istituzione della Convenzione, composta da delegati del Parlamento europeo e dei Parlamenti nazionali, della Commissione europea e dei governi degli Stati membri e dei Paesi candidati, con il compito di presentare le proposte per la riforma dell’Ue. Ecco una sintesi del contributo inviato all’Unione europea e reso noto il 5 dicembre.
La forza del dialogo anziché l’uso della forza. “I recenti drammatici avvenimenti sulla scena mondiale rilevano i vescovi della Comece – dimostrano l’importanza di un’Europa unita, capace di esprimersi ad una sola voce e di contribuire al bene comune globale apportando la propria esperienza alla risoluzione dei problemi attraverso il dialogo, la cooperazione, la solidarietà e la promozione dei diritti umani, piuttosto che attraverso l’uso della forza”. La Comece ricorda, in proposito, che la Chiesa cattolica ha accompagnato e sostenuto il processo di integrazione europea sin dalle sue origini, riconoscendo l’importanza dei valori e dei principi che ne sono alla base, quali “la dignità della persona umana, la solidarietà e la sussidiarietà”.
Un’Europa ancora lontana dai cittadini. Tuttavia, rilevano i vescovi, “nonostante il contributo costante alla pace e alla serenità in Europa e l’impegno nella promozione dello sviluppo, della giustizia e della libertà ovunque nel mondo, l’Unione Europea rimane per molti dei propri cittadini lontana e scarsamente compresa, a volte addirittura snaturata e screditata. Troppo spesso, sia i governi che i cittadini sembrano guardare ad essa come ad un semplice mercato attraverso cui ottenere un profitto e proteggere i propri interessi nazionali, piuttosto che come ad una comunità di valori, che promuove rispetto reciproco, giustizia e solidarietà, il che richiederebbe una loro piena partecipazione e un contributo a tutti i livelli”. Da qui l’invito alla fiducia che i vescovi rivolgono ai cittadini europei: “Fiducia nei valori e negli obiettivi dell’integrazione europea, fiducia nelle procedure delle istituzioni europee, fiducia nelle persone responsabili della loro applicazione”.
Sussidiarietà e democrazia. I vescovi invitano anche ad esprimere solidarietà agli Stati candidati all’ingresso nell’Unione, “invitandoli a partecipare ai lavori della Convenzione” e a rispettare il principio di sussidiarietà, “per un’effettiva partecipazione dei cittadini europei al processo democratico europeo, dal momento che esso garantisce equilibrio e coerenza tra le istituzioni europee – che promuovono il bene comune – e i governi nazionali e locali”. Per questo sottolineano l’importanza della partecipazione dei parlamentari nazionali alla Convenzione, chiedendo che vengano coinvolte nel processo di consultazione anche le assemblee regionali, le assemblee pubbliche locali e le organizzazioni della società civile, definendo per queste ultime ruolo e criteri per la partecipazione. Alle Conferenze episcopali degli Stati membri e dei Paesi candidati i vescovi della Comece chiedono di “riflettere sul futuro dell’Unione Europea” e a tutti i cittadini di interessarsi ai lavori della Convenzione.
Patrizia Caiffa