Il 14 e 15 dicembre appuntamento a Laeken per discutere la ” “riforma dell’UE. ” “Un dibattito pubblico ha preceduto questo appuntamento” “” “” “
Il dibattito sul futuro dell’Europa è stato ufficialmente lanciato all’inizio del 2001 dalla Presidenza svedese a seguito della conclusione del Vertice di Nizza che ha impegnato l’Unione in un processo a tappe per le riforme istituzionali. Aperto ai Cittadini anche attraverso il sito Internet www.futurum, il dibattito fornisce l’occasione alle Istituzioni comunitarie, ai Parlamenti nazionali e alla “società civile” di esprimere opinioni e proposte in vista dei prossimi decisivi appuntamenti che determineranno natura e funzioni dell’Unione allargata a 27 Paesi europei. La Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece) ha dato il suo contributo alla discussione con un documento reso noto lo scorso 5 dicembre, “Costruire la fiducia dei cittadini nel futuro dell’Europa” (cfr Sir Europa n.10/2001, pg.3).
Il vertice di Laeken: Il 14 e 15 Dicembre 2001 i Capi di Stato e di Governo si riuniranno a Laeken, alle porte di Bruxelles, in sede di Consiglio Europeo. Il Vertice, tra le altre cose, è chiamato ad adottare la “Dichiarazione di Laeken”, ovvero il documento con il quale il Consiglio porrà le fondamenta del processo riformatore che si concluderà con la Conferenza intergovernativa (CIG) per la revisione dei Trattati. Oltre ai temi di maggiore attualità internazionale come la lotta al terrorismo ed il conflitto afgano, da Laeken si attendono decisioni in merito all’allargamento, alla Convenzione per le riforme ed alla CIG.
Convenzione: Uno dei principali punti all’ordine del giorno di Laeken consiste nella decisione di indire la Convenzione incaricata di redigere le proposte di riforma del funzionamento delle Istituzioni comunitarie da sottoporre alla prossima CIG. Sciolti i dubbi sull’inizio dei lavori (marzo 2002) e sulla loro durata (circa 15 mesi), c’è ancora incertezza sulla composizione, sul Presidente e, in parte, sull’agenda. Per quanto concerne la composizione, l’idea è di ricalcare lo strumento della Convenzione che nel 2000 ha condotto alla redazione della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Garantita la partecipazione dei rappresentanti dei Governi, dei Parlamenti nazionali, del PE e della Commissione, permane incerto lo status che assumeranno le delegazioni del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale (osservatori o membri a pieno titolo) nonché l’eventuale potere legislativo delle Regioni. La questione della nomina del Presidente (candidati sono al momento Giuliano Amato e Valéry Giscard d’Estaing) vede invece contrapporsi posizioni, da un lato, a favore di un’elezione diretta fra i membri della Convenzione, dall’altro, per una nomina da parte del Consiglio Europeo. L’ultimo nodo da sciogliere riguarda l’ agenda, ovvero l’eventualità che la Convenzione possa presentare alla CIG un documento forte di carattere legislativo oppure come appare probabile – debba limitarsi a formulare proposte che la CIG discuterà in seguito.
CIG: Al Consiglio europeo di Nizza è stato deciso che la prossima Conferenza intergovernativa dovrà occuparsi di quattro questioni fondamentali: ruolo dei Parlamenti nazionali, semplificazione della legislazione, articolazione delle competenze, status della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. Ad esse si aggiungeranno inevitabilmente i temi della Costituzione europea, della maggior partecipazione delle Regioni nel processo decisionale, della revisione di poteri e funzioni delle Istituzioni e dell’informazione e coinvolgimento dei cittadini in merito all’attività dell’Unione. La CIG potrebbe aprirsi e concludersi nel secondo semestre del 2003, sotto Presidenza italiana. In ogni caso, tutti concordano ormai sulla necessità di adottare e ratificare il nuovo Trattato in modo tale da consentire la partecipazione dei futuri Paesi membri alle elezioni europee del 2004.
G.A.G.