Quotidiani e periodici” “” “

Il Parlamento francese si sta impegnando nella revisione della legge sulla bioetica (cfr. servizio pg.7), e i quotidiani danno ampio spazio alle questioni legate alle più recenti conquiste in materia, al centro del nuovo progetto di legge in discussione all’Assemblea nazionale. “Il Parlamento si appresta ad autorizzare le ricerche sull’embrione”, titola Le Monde del 15/1, che spiega come la revisione della legge del 1994, inizialmente prevista nel 1999, “si inscrive in un contesto profondamente trasformato dai progressi della ricerca scientifica, particolarmente nel campo della genetica”. Il testo governativo, precisa in particolare il quotidiano francese, “vieta qualsiasi forma di clonazione, ivi compresa quella a fini terapeutici. In compenso, autorizza la ricerca sugli embrioni umani soprannumerari, attualmente congelati”. Questa autorizzazione, sottolinea Le Monde, “reclamata dalla comunità scientifica, dovrebbe permettere di far avanzare la ricerca sulle cellule staminali, cruciale contro certe malattie incurabili”. Non mancano, tuttavia, gli ostacoli: “L’autorizzazione della ricerca sugli embrioni soprannumerari – commenta, infatti, Jean-Yves Nau – dovrebbe diventare oggetto delle discussioni più vivaci in seno all’Assemblea nazionale. Bisogna fare i conti con il fatto che le nuove prospettive della medicina rigenerativa hanno brutalmente allargato l’uso scientifico e terapeutico di questi embrioni”.

La Croix del 15/1 dedica un “dossier” di otto pagine a “Ciò che occorre sapere sulla legge bioetica”, come titola il quotidiano cattolico. Anche Dominique Quinio, nell’editoriale, riflette sulle delicate questioni che stanno dietro ad un eventuale utilizzo degli embrioni soprannumerari per la ricerca. L’autore dell’articolo riassume così il “dilemma morale”: “Si può, in nome di un bene scontato per l’uomo, ‘utilizzare’ questi embrioni umani come un materiale? Molti ricercatori e medici sono tentati di rispondere in maniera affermativa, perché queste attività sono realmente promettenti; anche molti tra i possibili beneficiari delle scoperte; molti, infine, nel mondo economico, visto che le prospettive finanziarie sono vaste. Quasi da sola, la Chiesa cattolica dice di no, rifiutando una tale ‘reificazione’ degli embrioni, in nome della dignità della vita fin dal suo primo inizio. Avremo, dunque, embrioni destinati a vivere ed embrioni destinati al servizio di altri viventi. Sfida politica, sfida di umanità”.

Critico l’atteggiamento dei giornali tedeschi sulla situazione politica italiana. “ La testa“, questo il titolo dell’articolo sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung del 16/1 sul primo ministro Berlusconi e sulla sua capacità di tenere unito il centro destra italiano che, secondo Heinz-Joachim Fischer senza di lui diventerebbe assolutamente irrilevante“. Il vero problema per i partner europei sarebbe proprio il premier, “ ma il capo del governo italiano si chiama Silvio Berlusconi e su di lui si dividono gli animi“, anche se, come afferma l’autore “la critica nei suoi confronti passa spesso la misura“, come nel caso delle affermazioni di Bossi, che vengono strumentalizzate per dimostrare la “ scelleratezza del governo“. “Tragedia sul Tevere” è invece il titolo dell’articolo di Dirk Koch e Hans-Jürgen Schlamp che lo Spiegel del 14/1 dedica allo stesso argomento assumendo una posizione fortemente critica e rilevando “la delusione dell’Europa per le dimissioni del ministro degli esteri”.

“I vescovi ed il terrorismo“: se ne parla sul quotidiano spagnolo ABC del 10/1 facendo riferimento ad un libro uscito in questi giorni di José Francisco Montanaro su “ La Chiesa di fronte al terrorismo dell’Eta“. Il volume riunisce più di 500 documenti della Santa Sede, della Conferenza episcopale spagnola, dei singoli vescovi e di altri organismi ecclesiali. “ Con questo libro – afferma Fernando Sebastián, arcivescovo di Pamplona – si vuole fare un servizio alla giustizia, alla verità e alla pace sociale per quanto riguarda il tema più grave e doloroso della nostra storia contemporanea… forse nessun’altra istituzione ha condannato il terrorismo in modo costante e coerente come è stato fatto dalla Chiesa cattolica“. Sullo stesso argomento anche El Mundo, che il 14/1 in un articolo di Justino Sinova ritiene che il libro sia utile come memoria storica perché “ descrive l’atteggiamento centrale della Chiesa, atteggiamento di condanna e di ricerca di riconciliazione”.