“I progetti della Caritas sono importanti perché fungono da pilastri di sostegno per la stabilità della casa europea”, con queste parole nei giorni scorsi a Vienna Franz Küberl, presidente della Caritas austriaca, ha presentato la nuova campagna di aiuto “Donare per il futuro”, a favore dei Paesi dell’Est europeo: Ucraina, Romania, Russia bianca, che chiedono di entrare a far parte dell’Unione europea. “‘Donare per il futuro’ vuol dire concedere una possibilità alle popolazioni dei paesi più remoti dell’Europa dell’Est”, rileva Küberl; “naturalmente prosegue – la Caritas non può fare fronte da sola alle enormi difficoltà”, ma riesce comunque a fornire, con i suoi progetti, modelli positivi di assistenza non statale ai governi e alle autorità locali di questi paesi.” Esempi in questo momento sono asili in Ucraina, ospizi in Romania, che sono molto più efficienti di quelli dello Stato e consultori in Russia per donne vittime di violenze fisiche e sessuali. Küberl, rivolgendosi ai governanti del suo paese, ricorda che la disponibilità all’allargamento dell’Unione deve comprendere “oltre gli investimenti economici, anche la disponibilità a contribuire alla costruzione delle strutture sociali”.