44 morti, 334 feriti, 340 abitazioni distrutte, 246 luoghi di lavoro inagibili è il bilancio, provvisorio, del terremoto che ha colpito domenica 3 febbraio la Turchia. Il sisma, del sesto grado della scala Richter, ha avuto il suo epicentro nel villaggio di Bovadin, nella regione di Afyon ed è stato seguito da circa 500 scosse di assestamento. E’ stato avvertito anche nelle zone centrali e del nord-ovest del Paese fino ad Ankara, 300 chilometri ad est di Afyon. La Caritas Turchia, presente sui luoghi colpiti dal sisma con circa trenta volontari, si è immediatamente messa in contatto con il centro di crisi del Governo e sta partecipando ai vari incontri insieme ad enti locali e agli altri organismi internazionali per coordinare gli aiuti. Un primo invio di aiuti della Caritas è già stato effettuato. Si tratta in gran parte di presidi sanitari. Secondo quanto riferisce la Caritas turca anche “ molte organizzazioni umanitarie non governative si stanno adoperando per prestare soccorso alle popolazioni colpite. La Croce Rossa ha messo a disposizione 2480 tende”. “Resta da vedere ora dichiarano preoccupati i volontari dove i senza tetto potranno alloggiare e chi finanzierà le case distrutte”. Un messaggio di cordoglio è stato inviato dal Papa che ha “affidato le vittime di questa catastrofe alla misericordia di Dio” ed ha espresso “la sua simpatia ai familiari, ai numerosi feriti e alle persone a loro vicine”.