“Riallacciare i legami con la memoria, il passato, le proprie radici, è un compito educativo molto importante che deve assumersi la scuola: se non ci si riconosce più ‘figli’ di una storia, di un passato comune, diventa difficile dialogare”. Lo afferma mons. Giuseppe Betori, segretario generale della Cei, in un’intervista rilasciata al Sir in un momento in cui in Italia la scuola, la riforma scolastica, il rapporto tra scuole statali e non statali, l’insegnamento della religione sono al centro di un vivace dibattito. La Chiesa osserva Betori è convinta che “larga parte culturale e sociale, oltre che religioso, del passato è legato a radici profondamente cristiane, o che hanno trovato nel cristianesimo la loro origine. Far riscoprire a tutti questo tipo di ‘memoria’ vuol dire anche fornire un ‘alfabeto’ delle regole con cui leggere il presente, oltre che il passato: senza un ‘alfabeto cristiano’, infatti, il mondo diventa incomprensibile. Per questo è necessario valorizzare l’insegnamento della religione cattolica in ogni sua espressione – letteraria, artistica, scientifica – in modo da ritrovare le ‘tracce’ di questa radice cristiana nella nostra cultura“.