E’ stata presentata il 20 febbraio a Berlino la “Charta Islamica”, documento attraverso il quale il Consiglio Centrale dei Musulmani in Germania descrive il rapporto da tenere con lo Stato e la società tedesca. Il 3 febbraio scorso l’assemblea dei rappresentanti del consiglio centrale si era espressa a favore del documento, che si propone di “articolare la sua posizione chiara” su problemi fondamentali quali lo stato di diritto, la Costituzione, la democrazia, il pluralismo, la posizione della donna, la diversità religiosa e i diritti umani e di “offrire un contributo all’obiettività del dibattito politico-sociale”. Il documento intende di “offrire un contributo importante al dialogo all’interno della comunità islamica in Germania e un aiuto alla pubblica opinione per la determinazione di un punto di vista, nel quale venga formulato con chiarezza l’assenso al diritto tedesco e alla società”. Il Consiglio dei musulmani si attende “dai politici e dalla società” un approccio positivo e costruttivo nei confronti dei 3,2 milioni di musulmani che vivono in Germania, affinché, si legge, “le sfide importanti, quali ad esempio la lezione di religione islamica in lingua tedesca o la costruzione di moschee all’interno delle città possano essere portate avanti insieme ai musulmani”.
La “dichiarazione di principio del Consiglio centrale dei Musulmani in Germania sul rapporto dei musulmani con lo Stato e la società” si articola in 21 punti – introdotti ognuno da un motto e corredati da una spiegazione – iniziando da “L’Islam è la religione della pace” (n. 1) per finire con “Politicamente neutrali” (n. 21). Il documento ribadisce “l’accettazione dell’ordine fondamentale democratico, dello stato di diritto garantito dalla Costituzione”, per prendere in esame anche il problema dell’integrazione “mantenendo l’identità islamica” e uno “stile di vita musulmano dignitoso nella società all’interno della Legge fondamentale e del diritto attuale”, del quale elementi fondamentali sono, tra gli altri: l’introduzione di una lezione di religione islamica in tedesco, l’istituzione di cattedre per la formazione degli imam, la costruzione di moschee interne alle città e il permesso all’appello per le preghiera negli orari fissati.