regno unito
” “"Se l’euro ha successo, non vi è dubbio che la Gran Bretagna entrerà a farne parte", afferma William Keegan, ” “tra i più autorevoli ” “commentatori del mondo economico
Come stanno vivendo l’avvento dell’euro i Paesi che hanno voluto rimanerne fuori (Regno Unito, Svezia, Danimarca)? Lo abbiamo chiesto a William Keegan , economista ed esperto di questioni europee, opinionista famoso in Gran Bretagna grazie agli articoli che scrive per il quotidiano “Guardian”, il domenicale “The Observer” e il settimanale cattolico “The Tablet”.
Qual è lo stato di salute dell’euro?
“Penso che il patto di stabilità e crescita rischia di dare seri problemi all’Europa. Si tratta di un compromesso fatto dai politici, che risulta troppo rigido. Il patto stabilisce, tra l’altro, che i governi europei siano soggetti a multe se i loro deficit di budget superano il 3% del prodotto nazionale lordo. Si tratta di una misura troppo restrittiva che, in questo momento, rischia di punire la Germania. La Commissione europea vorrebbe che la Germania, pur con un alto tasso di disoccupazione e vicina alla recessione, riducesse il suo deficit”.
Gli inglesi finiranno per adottare l’euro?
“L’opinione corrente fra i giornalisti esperti in materia è che Tony Blair vuole passare alla storia come il Primo Ministro che ha portato la Gran Bretagna nell’euro. Dipendesse dal Primo Ministro, la data del referendum con il quale gli inglesi diranno se vogliono la moneta unica oppure no, sarebbe già stata fissata, il prossimo maggio. Ma la resistenza maggiore Blair l’ha proprio in casa, in quella Downing Street che condivide con il Cancelliere dello Scacchiere, il Ministro delle Finanze e del Tesoro Gordon Brown. Se il Primo Ministro riuscirà a convincere il suo Cancelliere dell’opportunità di un referendum ci sono buone probabilità che la maggioranza degli inglesi dica sì. Ritengo che, a lungo termine, se l’euro ha successo, non vi è dubbio che la Gran Bretagna entrerà a farne parte. Ritengo anche che far parte dell’euro avrebbe un effetto positivo sulla nostra economia perché saremmo costretti a svalutare la sterlina che in questo momento è troppo alta, con conseguenze negative sul settore manifatturiero”.
Il Regno Unito attende di vedere se e come funziona l’euro prima di decidere se adottarlo?
“Credo proprio di sì, ma questo è stato, storicamente, l’atteggiamento del nostro paese. I tabloids, i quotidiani di maggiore consumo popolare, che di solito riescono a convincere i propri lettori che l’Europa è un pericolo, continuano a sostenere una presunta superiorità economica del Regno Unito rispetto al resto d’Europa”.
L’economia inglese sta attraversando un momento positivo?
“Abbiamo un boom nei consumi, basso tasso di disoccupazione e meravigliose statistiche macroeconomiche, tuttavia molti hanno la sensazione che la Gran Bretagna non funzioni, perlomeno per quanto riguarda sanità, educazione e trasporti. Tutti abbiamo l’impressione che questi settori funzionino molto meglio nel resto d’Europa. Il problema è quanto questo boom economico nei consumi durerà, consentendo agli euroscettici di sostenere che non conviene far parte dell’Unione economica e monetaria. Non credo che questa straordinaria ‘performance’ economica del Regno Unito possa durare a lungo perché la Gran Bretagna soffre da vent’anni di sottoinvestimenti. Penso, tuttavia, che alla fine la Gran Bretagna finirà per entrare nell’euro perché gli inglesi viaggiano molto e si abitueranno rapidamente a spendere questa moneta”.