irlanda
” “” “Gli irlandesi hanno ben accolto l’avvento ” “dell’euro e alcune ” “diocesi hanno ” “promosso alcune ” “"singolari" campagne” “” “
Gli irlandesi hanno accolto l’euro con entusiasmo senza farsi intimorire dai calcoli necessari per capire quante monete corrispondessero a una sterlina. I politici erano convinti che i cittadini della Repubblica irlandese avrebbero aspettato il termine ultimo del nove febbraio per fare il cambio. Invece già con alcune settimane di anticipo gli euro con incisa l’arpa – questo il simbolo scelto dalla zecca irlandese – erano in piena circolazione.
La campagna di sensibilizzazione della Chiesa. Anche la Chiesa cattolica si è preparata al cambio. Un euro corrisponde a 79 pence irlandesi e l’abitudine fa sì che l’offerta in chiesa consista quasi sempre di una moneta, qualche volta due. L’introduzione dell’euro rischiava di causare un deficit considerevole nella colletta settimanale di ciascuna parrocchia. “Ciascuna diocesi ha diffuso informazioni sul cambio da euro a sterlina irlandese e su come evitare perdite e ha invitato le chiese a munirsi di calcolatori che facilitassero questa operazione”, spiega Brenda Drumm portavoce della Conferenza episcopale irlandese. “La diocesi di Ferns, a sud di Dublino racconta – si è spinta anche oltre con la pubblicazione di un piccolo opuscolo risultato molto popolare perché lo slogan scelto per diffonderlo era modellato su quello del governo. La campagna di informazione ufficiale si intitolava infatti ‘Euro, the changes in your pocket’, ovvero ‘Euro, i cambiamenti nella tua tasca’. La diocesi di Ferns ha scelto invece per il proprio opuscolo ‘Euro, the changes in your parish’, ‘Euro, i cambiamenti nella tua parrocchia’, spiegando che se i fedeli avessero contribuito all’offerta con una, anziché due monete, le finanze delle diverse parrocchie ne avrebbero sofferto. Incisiva anche la campagna pubblicitaria della diocesi di Kildare e Leighlin, sempre vicino a Dublino, che ha usato la frase ‘One euro plus your generosity equal two euros’, ovvero ‘Un euro più la tua generosità fanno due euro'”.
Offerte in crescita. Gli slogan sembrano aver convinto i fedeli. Le offerte hanno registrato per ora un aumento anziché una diminuzione. Per molti irlandesi la colletta domenicale è stato il modo più rapido e generoso di liberarsi delle sterline irlandesi ancora rimaste in casa senza recarsi in banca. Nella diocesi di Dublino le offerte sono aumentate del 3%, in quella di Galway dell’8% e in quasi tutte le altre sono rimaste identiche. E’ interessante notare che nel giro di poche settimane la percentuale di sterline rispetto agli euro si è capovolta, con il piatto delle offerte formato dall’80% delle monete in sterline irlandesi e il 20% in euro al momento della introduzione della moneta unica e il 20% in sterline e l’80% in euro il 10 febbraio, l’ultima domenica durante la quale alla moneta nazionale era ancora permesso di circolare. Saranno le prossime settimane a determinare se la campagna di informazione della Chiesa Cattolica ha avuto vero successo e i fedeli irlandesi continueranno a mantenere la loro generosità anche in euro.
“Spiccioli dal cielo”. Ad approfittare delle sterline rimaste nelle case irlandesi sono state anche alcune “charities”, associazioni di beneficenza. “Pennies from heaven”, ovvero “Spiccioli dal cielo”, una campagna organizzata da una decina di “charities”, con grandi bidoni collocati fuori dei supermercati e dei negozi invitava i cittadini a donare gli spiccioli anziché andare in banca a cambiarli ed è riuscita a raccogliere un paio di milioni di sterline irlandesi che andranno ad ospedali, comunità e scuole bisognosi di fondi.
S.G.