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Un piano di pace per il Medio Oriente” “

“Ritorno alla politica, con la necessità di garantire la sicurezza”. Potrebbe essere riassunto con queste parole il contenuto della riunione dei ministri degli Affari Esteri dell’UE in relazione al processo di pace in Medio Oriente. Il Consiglio Affari Generali, pur in assenza di un consenso unanime, ritiene che l’attuale stadio del conflitto israelo-palestinese non consente soluzioni affrettate: “Pensare di poter passare dal cessate-il-fuoco ai negoziati sullo status permanente della Palestina non sarebbe realistico”, ha affermato il ministro degli esteri spagnolo Josep Piqué. La linea indicata dal documento prevede come “tappa intermedia la rapida costituzione di uno Stato palestinese“. L’Unione europea per il suo coinvolgimento nei negoziati di pace richiede come condizione irrinunciabile l’impegno palestinese di porre fine alle azioni terroristiche e di bloccare i flussi finanziari verso i terroristi, nonché il rispetto degli obblighi assunti da Israele a livello internazionale. Se l’esito della tappa intermedia dovesse rivelarsi positivo, si aprirebbe la strada alla proposta italiana di organizzare una conferenza internazionale volta a dirimere definitivamente il conflitto.