Parrocchie e “unità pastorali” sono, in ambito ecclesiale, le due realtà da cui ripartire per “irrobustire” la “vitalità della fede cristiana nel nostro popolo ed il senso di appartenenza alla Chiesa”. Lo ha detto il card. Camillo Ruini, presidente della Cei, aprendo l’11 marzo i lavori del Consiglio permanente dei vescovi italiani. Per realizzare questo obiettivo, ha proseguito il cardinale, la parrocchia non deve però “degenerare in un circolo chiuso”, ma al contrario fare del “riferimento al territorio il suo primo spazio missionario”, attraverso una pastorale “differenziata” che preveda itinerari formativi di “autentica iniziazione cristiana”. Il calo delle vocazioni, per Ruini, non è solo una questione di “numeri”: occorrono sacerdoti che non rimangano nella cerchia “protetta” dei vicini o degli amici, ma siano “capaci di interloquire in nome di Cristo con ogni genere di persone e situazioni”. Secondo i dati dell’Annuario statistico riferiti al 1999, le parrocchie in Italia sono 25.770, di cui circa 20.000 affidate al clero diocesano e 2.000 a quello religioso; le rimanenti sono “in cura” a sacerdoti vicari, diaconi, o donne religiose.
