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Il Parlamento europeo riunito il 10 aprile a Strasburgo, ha approvato, con 269 voti a favore, 208 contrari e 22 astensioni, una risoluzione con la quale si chiede la sospensione dell’accordo di associazione tra Unione europea e Israele. Il Pe ha anche duramente condannato il terrorismo palestinese e ha chiesto un embargo sulle vendite di armi a israeliani e palestinesi, il ritiro immediato delle truppe israeliane e l’invio di una forza internazionale di osservazione. Lo stesso giorno a Madrid, il vertice tra Unione europea, Nazioni Unite, Stati Uniti e Russia ha ribadito la richiesta agli israeliani di ritirare l’esercito dai Territori e ad Arafat di impegnarsi a fermare il terrorismo. Durante il Consiglio informale dei ministri degli esteri lo scorso 3 aprile a Lussemburgo (cfr SirEuropa n.14/2002), gli Stati membri hanno chiesto che le parti in causa del conflitto israelo-palestinese rispettino la Risoluzione 1402 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che esige la cessazione immediata di tutti gli atti di violenza, compresi gli atti di terrorismo, provocazione, incitamento e distruzione. Nel frattempo, l’esecutivo comunitario ha deciso di destinare 5 milioni di euro in aiuti per limitare i danni della crisi umanitaria e l’Ufficio umanitario della Commissione (ECHO) è in procinto di stanziare altri 1,7 milioni di euro per far fronte ai bisogni urgenti delle popolazioni palestinesi quali cibo, acqua potabile e farmaci di prima necessità.
