Nel corso della sessione plenaria di aprile del Parlamento europeo, in corso a Strasburgo, il Mediatore europeo Jacob Söderman ha presentato la relazione d’attività 2001, documento che intende fare il punto sui casi di cattiva amministrazione che il cittadino europeo ha subito nei rapporti con le istituzioni comunitarie. Söderman si è dichiarato poco convinto della reale applicazione, da parte soprattutto del Consiglio e dell’Europarlamento, delle norme che regolano l’accesso del pubblico ai documenti, denunciando sia la poca trasparenza delle istituzioni sia la necessità che gli organi stessi rispettino dovutamente le disposizioni sulla privacy. Il Mediatore ha sottolineato la necessità che le istituzioni comunitarie adottino un Codice di buona condotta amministrativa. Nel 2001, l’ufficio del Mediatore ha esaminato 2.179 casi, dei quali neanche un terzo di sua effettiva competenza, promuovendo 4 inchieste di propria iniziativa e concludendo 253 fascicoli. Ai primi posti fra le cause di cattiva gestione figurano la mancanza di trasparenza, il ritardo ingiustificato, il mancato rispetto dei diritti della difesa, la negligenza, l’abuso di potere e la discriminazione. Lo Stato dal quale provengono la maggior parte dei reclami è la Germania, l’Italia è al quarto posto.