L'”offerta” personale, l’assegnazione diaconale sperimentata, il prenderne sul serio le richieste e la disponibilità ad “un cammino che sia davvero comune” sono gli elementi indispensabili per l’inculturazione del Vangelo nella realtà giovanile oggi in Germania. Le 4 domande di senso che i giovani si pongono: “mi riesce bene vivere? Ho buoni rapporti? Dove mi conduce la mia strada? Che senso ha tutto ciò; Dio esiste?”, tradotte nel linguaggio della fede comportano che, nell’incontro con il Vangelo, essi “debbano essere resi nuovamente consapevoli della loro dignità, abilitati all’amore che li circonda, rafforzati nella loro capacità di sperare e poter riaffermare in ogni ambito la loro capacità di incontrare Dio”. Affinché questo si realizzi, osservano i responsabili della pastorale giovanile, esiste “una serie di possibilità che hanno dato buoni risultati come modi di evangelizzazione.” E’ possibile superare l’individualizzazione che la moderna società si porta dietro, attraverso la partecipazione attiva ai movimenti ecclesiali e ad eventi “della società mobile dei giovani”- come la Gmg o incontri di Taizè -, che hanno ampliato e completato il lavoro della comunità parrocchiale di provenienza. Importante anche il compito della lezione di religione, nella quale gli insegnanti cercano di “legare i temi fondamentali della fede cristiana con i temi della vita giovanile, in modo che i giovani possano vedere in modo chiaro l’importanza della fede per l’impostazione della loro vita”.
Per rispondere alle domande di spiritualità e di preghiera dei giovani “c’è bisogno di un luogo di approfondimento liturgico plasmato dalla cultura giovanile; dove questo riesce, i singoli giovani sono contenti e aperti ad un legame più profondo con la fede e la Chiesa”. I giovani percepiscono se la Chiesa si rivolge a loro per costruire il futuro. L’opzione della Chiesa per loro in Germania è un’opzione che supera la cornice dell’appartenenza e diventa “servizio ai giovani della società”. Quando questo impegno disinteressato riesce, cresce anche la credibilità della Chiesa, osservano i responsabili della pastorale giovanile.