Una società multiculturale, all’interno della quale i giovani si muovono freneticamente, passando “da un mondo all’altro, la famiglia, la scuola, lo sport, i gruppi di amici”, è quella che viene descritta dai responsabili della pastorale giovanile del piccolo granducato del Lussemburgo.
Si ha davanti, spiegano, “una generazione che ‘pensa con gli occhi'”, fortemente condizionata dalla “mediatizzazione e tecnicizzazione della quotidianità” per il contatto frequente con PC, tv, video, e continuamente “sottoposta dalla società dei consumi alla ricerca di esperienze nuove che possono creare dipendenze”. Nonostante la fede trasmessa in ambito familiare e parrocchiale vada perdendosi sempre più, si assiste ad un movimento di ricerca “che porta con sé una dimensione religiosa e spirituale alla quale vale la pena di rispondere”. Elemento che emerge dall’esame della cornice sociologica in cui oggi si muovono i giovani è “l’anelito alla comunità e ai rapporti stabili”, che trova espressione nel significato che i giovani attribuiscono ai legami e nella loro disponibilità ad aprirsi a nuovi contatti, che può “essere ritenuta occasione per una nuova evangelizzazione” e che può essere utilizzata come chiave d’accesso per il lavoro della Chiesa con i più giovani.
Si delineano quindi le caratteristiche fondamentali della Chiesa missionaria: è una Chiesa che deve “cercare un legame convincente con le domande, le richieste e le speranze dei giovani, suoi partner attraverso il rapporto vivo con il Signore e la consapevolezza della necessità di convertire.” E’ “una Chiesa che prega, cerca, ascolta e si apre, e che continua a dar fuori quello che lei stessa ha dentro di sé”; i giovani “pensano con gli occhi”, e questo deve essere monito “a badare alla propria condotta pubblica ed evitare ogni scandalo”; importante la funzione del vescovo diocesano chiamato a stimolare continuamente la pastorale giovanile. Un cenno infine alla comunità dei cristiani, che “deve poter essere riconosciuta per la sua semplicità e modestia, l’amore per il prossimo e la solidarietà con tutti gli uomini, la preoccupazione ad accompagnare l’individuo nel corso della sua vita”.