26 aprile" "
“Non cambiamo il vangelo: è già un testo così forte da toccare tutti i cuori. Non mettiamo troppi filtri al vangelo”. E’ l’invito del card. Godfried Danneels, arcivescovo di Bruxelles che, questa mattina al X Simposio dei vescovi europei in corso a Roma, ha tenuto una relazione sugli “itinerari di formazione” dei giovani nella Chiesa. Dobbiamo “dire ai giovani la verità del vangelo”, aveva raccomandato il cardinale nella relazione. E nel dibattito successivo è emersa la necessità, espressa da diversi giovani partecipanti al Simposio, di fare uno sforzo per presentare il vangelo senza troppe mediazioni. Danneels si è detto perfettamente d’accordo: “Dobbiamo avere il coraggio – ha risposto – di prenderci il rischio di lasciare il testo del vangelo nudo e inserirlo in un quadro di preghiera e di silenzio. Qualche volta abbiamo così tanto commentato il vangelo da finire per deformarlo. Dovremmo invece impegnarci affinché il vangelo eserciti il suo influsso sul cuore dei giovani perché attraverso di esso è lo Spirito Santo che parla: noi facciamo solo un po’ di chiasso”. Attenzione però, ha osservato ancora Danneels, a non pretendere di “adattare troppo il linguaggio della Bibbia al linguaggio quotidiano”. C’è stato un periodo, ha ricordato l’arcivescovo di Bruxelles, nel quale si è cercato di tradurre la Bibbia usando “il linguaggio parlato nelle strade”. Questo, a suo avviso, non è corretto perché “per ricevere il messaggio del vangelo bisogna essere disposti ad accoglierne il linguaggio che si esprime anche in alcuni concetti chiave come Regno di Dio, salvezza, misericordia e così via. I giovani non hanno difficoltà ad imparare un’altra lingua, perciò dobbiamo sollecitarli ad imparare anche il linguaggio del vangelo”.