24 aprile" "
“E’ molto significativo che questo simposio dei il primo del nuovo millennio, si occupi dei giovani. Indica che la Chiesa guarda al domani con fiducia”: lo ha detto nella conferenza stampa di questa mattina in Vaticano, mons. Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria (Croazia) e vice-presidente della Ccee. “Dopo la caduta del comunismo – ha proseguito – nei paesi dell’est europeo è cresciuta la speranza verso un’Europa considerata come ‘casa comune’. Siamo usciti da un’esperienza di fede forte, perché provata a causa delle persecuzioni. Ora siamo tutti chiamati ad affrontare un’altra sfida, che coinvolge est e ovest: come tradurre la nuova situazione di una certa libertà con diverse proposte che sappiano giungere ai giovani e aiutarli a percorrere il cammino cristiano”. Secondo il vice-presidente dei vescovi europei, questo è il momento nel quale i giovani delle due parti d’Europa, est ed ovest, “devono incontrarsi, dialogare, aiutarsi reciprocamente ad andare avanti e non fermarsi dove si sono incontrati. Diversi eventi accaduti in questi ultimi tempi indicano che c’è solo una via: in avanti e non indietro”. Interpellato sulla religiosità giovanile, il vescovo ha sostenuto che oggi “i giovani sentono il bisogno di Dio, anche se c’è un distacco dalle istituzioni concrete. Credo quindi che si debba lavorare dall’una e dall’altra parte per arrivare a una maggiore comprensione reciproca tra la Chiesa e i giovani. Io sono ottimista sui giovani e spero che loro comprendano come debbono divenire parte attiva della società, all’interno di ogni paese, perché, come ho già detto, non ci sono schemi da recuperare nel passato. Bisogna costruire il futuro insieme”.