La Corte europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha emesso nel corso dell’ultima settimana due importanti sentenze. La prima riguarda il caso di Diane Pretty, cittadina inglese colpita da una malattia neurodegenerativa incurabile conosciuta come sclerosi laterale amiotrofica. Alla Corte ha chiesto il riconoscimento del diritto ad essere aiutata dal proprio marito a suicidarsi. All’unanimità, i giudici della Corte hanno affermato che non esistono articoli della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo che impongano ad uno Stato che aderisce alla Convenzione di autorizzare l’aiuto al suicidio. La seconda sentenza si riferisce al caso di Anatoliy Burdov, cittadino russo, che era ricorso contro il proprio Paese. Burdov, impegnato con l’esercito a Chernobyl nelle operazioni d’urgenza dopo lo scoppio della centrale nucleare, ebbe gravi conseguenze di salute a seguito dell’esposizione prolungata alle emissioni radioattive. Malgrado il Tribunale civile ed il Ministero delle Finanze di Mosca abbiano concesso a Burdov un’indennità compensativa, l’Ufficio della sicurezza sociale non ha corrisposto l’intera somma per “difetto di credito”, giustificazione impugnata da Burdov. La Corte, per la prima volta nella sua storia, ha condannato lo Stato russo.———————————————————————————————————–
Sir Europa (Italiano)
N.ro assoluto : 30
N.ro relativo : 18
Data pubblicazione : 09/05/02