La città spagnola di Valencia ha ospitato nei giorni 22 e 23 aprile scorsi la V conferenza euromediterranea dei ministri degli esteri dei quindici paesi membri dell’UE e dei dodici Paesi della riva sud del Mediterraneo. Il risultato della conferenza, racchiuso in due documenti (rispettivamente, le conclusioni della presidenza e un piano d’azione adottato per consenso unanime malgrado la crisi mediorientale), costituisce secondo il ministro spagnolo Josep Piqué “un nuovo impulso politico al processo di Barcellona, una guida che permette di realizzare gli obiettivi previsti dalla conferenza di Barcellona del 1995”. Tra le iniziative a breve e medio termine previste dal piano d’azione si registra la novità costituita da un programma di cooperazione in materia giuridica e di affari interni, che comprende azioni contro il narcotraffico, l’immigrazione illegale, il crimine organizzato e il terrorismo, nonché la decisione di indire quanto prima una conferenza dedicata esclusivamente ai flussi migratori e creare un osservatorio sull’occupazione e le migrazioni con sede a Tunisi. Si prevede inoltre la costituzione di una “assemblea parlamentare euromediterranea” e di una “fondazione euromediterranea” il cui obiettivo consisterà nel favorire il dialogo interculturale tra le due sponde del Mediterraneo. La VI conferenza euromediterranea avrà luogo nel secondo semestre del 2003, sotto la presidenza italiana.