Ecumenismo" "
Oltre 300 milioni di cristiani ortodossi sparsi nel mondo hanno celebrato la Pasqua domenica 5 maggio, ad un mese circa dalla Pasqua cattolica. La data a cui aderiscono anche le Chiese cattoliche di rito orientale, si basa su un decreto del Concilio ecumenico di Nicea del 325 dopo Cristo. In visita all’isola di Ischia, Giovanni Paolo II ha ricordato la festività. “Il mio pensiero – ha detto il Santo Padre – va ai nostri fratelli orientali, che oggi celebrano, secondo il loro calendario, la festa di Pasqua. Ci uniamo di cuore alla loro esultanza per la risurrezione di Cristo, pregando il nostro comune Signore perché quanto prima tutti i cristiani possano sperimentare la gioia della piena unità”. In un messaggio diffuso per la festività, il Patriarca di Mosca Alessio II ha chiesto ai fedeli di combattere “senza sosta il male ancora presente nel mondo”. In particolare Alessio fa riferimento alla minaccia crescente del terrorismo. “Nella ricerca delle soluzioni ai problemi globali che ci minacciano scrive Alessio la nostra santa Chiesa è pronta a fare tutta la sua parte”. L’arcivescovo Demetrio, invece, che legato al Patriarcato di Costantinopoli guida negli Stati Uniti circa un milione e mezzo di greco-ortodossi, ha ricordato il crollo delle Torri Gemelle. “Lo scorso settembre ha detto abbiamo visto il volto oscuro e malvagio della morte e della distruzione. Abbiamo toccato con mano la nostra fragilità e vulnerabilità”. La festa della Resurrezione sta quindi a “significare la morte della morte, la fine della nostra vulnerabilità”.