Il secondo vertice tra l’Unione Europea, i Paesi dell’America Latina e i Paesi del Caraibi, che si è svolto a Madrid il 17 e 18 maggio ha adottato una dichiarazione che è stata convenzionalmente chiamata “compromesso di Madrid”. Dal punto di vista politico, il compromesso di Madrid sottolinea la necessità di rafforzare lo Stato di diritto, di migliorare il rispetto dei diritti umani e di “combattere il terrorismo in ogni sua forma e manifestazione – che minaccia i sistemi democratici, le libertà e lo sviluppo, così come la pace e la sicurezza internazionali – in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e nel pieno rispetto del diritto internazionale”. Inoltre, la dichiarazione finale impegna i firmatari a potenziare la cooperazione per la lotta al narcotraffico, a “sradicare la discriminazione razziale, la xenofobia e l’intolleranza”, promuovendo le pari opportunità e il benessere dell’infanzia. Nell’ambito economico e sociale, la dichiarazione fa riferimento all’impegno per la riduzione del divario tecnologico, all’ampliamento dell’accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e al miglioramento qualitativo dei sistemi di tutela sociale. Il vertice ha inteso anche richiamare l’attenzione sui problemi dell’immigrazione, sulla capacità di risposta alle catastrofi naturali e sulla prevenzione e cura dell’AIDS. A margine degli incontri di Madrid (che hanno visto anche la firma dell’accordo di associazione tra Unione Europea e Cile), si è discusso della delicata situazione della crisi in Argentina, esprimendo il “totale rifiuto di qualsiasi misura unilaterale di protezionismo commerciale”. I Capi di Stato e di Governo hanno infine dato mandato per l’esecuzione operativa di queste politiche già entro la fine del 2002, vale a dire prima della riunione sulla cooperazione che avrà luogo in Costa Rica nel prossimo autunno. L’appuntamento per il terzo vertice UE – America Latina – Caraibi è stato fissato per il 2004 in Messico.