La Convenzione ascolta ” “la società civile” “

“Consolidare il modello europeo di sviluppo sostenibile, economico e sociale; realizzare uno spazio di sicurezza, libertà e giustizia; divenire una grande potenza”. Così il commissario per le questioni istituzionali, Michel Barnier, ha elencato nel corso della IV sessione plenaria della Convenzione per il futuro dell’Europa, che si è svolta a Bruxelles il 23 e 24 maggio scorsi, le priorità dell’Unione di domani. Il contributo scritto presentato il 22 maggio dalla Commissione europea (cfr SirEuropa n.20/2002) è stato oggetto di ampio dibattito: reazioni positive sono venute dai molti di coloro che sono a favore dell’ipotesi che l’Europa si esprima “con una sola voce”, impedendo – tramite l’estensione generalizzata del voto a maggioranza – che uno Stato possa bloccare l’intero processo decisionale opponendo il veto. Il dibattito in Plenaria ha visto emergere alcuni orientamenti condivisi da buona parte dei membri della Convenzione: in particolare sembra ormai escluso l’inserimento nel nuovo Trattato di una lista delle competenze di tipo rigido, mentre trova conferma la volontà di ridurre gli strumenti dell’azione comunitaria e di porre in essere un meccanismo per il controllo della corretta applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità. Pressoché unanime è ora la volontà di definire la costituzione dei gruppi di lavoro interni (con la possibilità di invitare esperti di ciascuna materia) già a partire dalla prossima plenaria della Convenzione il 24 e 25 giugno. Attualmente, i gruppi di lavoro creati dal Presidium della Convenzione sono sette: responsabilità e autorità locali; cultura; sociale; mondo accademico; diritti dell’uomo; ambiente; sviluppo (cfr servizio pag. 8). Un ulteriore gruppo, denominato “democrazia europea”, dovrebbe essere costituito entro la fine del mese.