droga

” “Lo "sballo" del sabato sera” “

” “L’annuale giornata ” “internazionale contro la droga è l’occasione per fare il punto sulla lotta alla diffusione delle "nuove droghe" nei diversi Paesi europei” “


Il 26 giugno prossimo si celebra la giornata internazionale contro l’uso e il traffico di droghe, indetta dalle Nazioni Unite per ricordare la firma della dichiarazione adottata nello stesso giorno del 1987, in occasione della Conferenza internazionale contro l’abuso e il traffico illecito di droga. Il tema della Giornata 2002 è “Abuso di sostanze e HIV/ AIDS”. Tra le attività previste vi sono il lancio mondiale di due spot che usano il calcio per lanciare il messaggio “Sport. Non droghe” e la presentazione di una relazione sulle tendenze del consumo mondiale delle droghe per il 2002. Il problema del consumo di sostanze stupefacenti è molto diffuso anche in diversi paesi europei quali la Germania, la Gran Bretagna e la Francia. Di seguito riportiamo alcune esperienze sulla lotta alla droga in questi Paesi.

Germania. Oltre alle droghe tradizionali, a destare la preoccupazione di Stefan Bürkle, referente della sezione Caritas per la sanità e le questioni sociali di Friburgo, ci sono anche le “nuove droghe” ovvero “la cocaina e il crack, gli eccitanti (anfetamine) e l’ecstasy. I principali consumatori delle nuove droghe sono i giovani. L’ecstasy poi non viene considerata una droga da chi la consuma”. “Il lavoro condotto nei nostri centri di consulenza – spiega Bürkle – ha un carattere preventivo e punta a informare sulle conseguenze del consumo di droga”. Il trattamento delle persone con problemi di dipendenza da droghe “cerca di comprendere tutti gli aspetti dell’essere umano, ossia gli aspetti fisici, psichici ed anche spirituali. Quest’ultimo aspetto è importante poiché spesso i giovani consumano sostanze che creano dipendenza a causa di un profondo ‘vuoto di valori'”.

Gran Bretagna. In questo Paese le droghe sono classificate in classi diverse a seconda della loro pericolosità. Se lo stupefacente appartiene alla classe “C”, il suo possesso non comporta l’arresto; se è classe “B”, la pena massima sono 14 anni di prigione; per la classe “A”, come l’ecstasy, sono previste pene più severe. La cannabis lo scorso ottobre è stata declassata da droga di classe “B” a droga di classe “C” e il governo ha deciso di consentirne l’uso anche per scopi medici. C’è un forte movimento di opinione – alcuni deputati e medici compresi – che vorrebbe l’ecstasy ‘depenalizzata’ perché considerata meno pericolosa di eroina e cocaina. Non la pensano così i genitori di Leah Betts, la ragazzina che morì dopo aver preso pasticche di ecstasy durante la sua festa di compleanno nel 1995. “Se il governo decide di declassare l’ecstasy invia ai giovani il messaggio sbagliato che si tratta di una droga sicura”, ha dichiarato al quotidiano “Daily Telegraph”, Paul Betts, il papà di Leah. “Le statistiche – aggiunge – provano che l’ecstasy uccide nel Regno Unito cinquanta persone ogni anno. Vedremo molti giovani ricoverati in ospedali psichiatrici, rovinati per tutta la vita”. Dello stesso avviso John Pridmore, ex drogato ed ex spacciatore di droga, autore del volume “From Gangland to Promised Land” (“Dal quartiere malfamato alla terra promessa”). In un articolo pubblicato sul settimanale cattolico “The Tablet”, Pridmore ricorda che “per morire con l’ecstasy basta una pastiglia”.

Francia. La droga riguarda anche la gioventù francese: “La canapa indiana non è un prodotto innocuo, come tanti vogliono farci credere”, afferma padre Pierre de Parcevaux, da tre anni delegato dal card. Jean-Marie Lustiger presso le famiglie e i ragazzi colpiti dalla droga e vicepresidente dell’associazione “la luciole” (“la lucciola”) fondata nel 1995, gestita da genitori di tossicomani e riconosciuta dalla missione interministeriale della lotta contro la tossicomania. Per padre Parcevaux un giovane su quattro tra i 15 e i 19 anni consuma regolarmente hashish e/o alcol. Vi sono molti politossicomani e le autorità non agiscono con abbastanza determinazione. L’ultima legge contro la droga risale al 1970 a cui seguì quella del 16 dicembre 1992, che inasprì le pene per il traffico. Nel giugno del 1999 è stata diffusa una circolare con nuove direttive riguardo alla lotta contro il narcotraffico. Intanto il 17% dell’opinione pubblica francese preconizza la commercializzazione delle droghe leggere.