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Asilo e immigrazione, sviluppo, sicurezza, Medio Oriente: sono questi alcuni dei punti affrontati dai Capi di Stato e di Governo dell’Ue riuniti a Siviglia per l’incontro che ” “chiude il semestre di presidenza spagnola.” “
Si è svolto a Siviglia il 21 e 22 giugno il Vertice dei Capi di Stato e di Governo dell’UE con il quale si chiude la Presidenza semestrale spagnola nell’attesa che la Danimarca subentri partire dal 1° luglio. Proponiamo alcuni appunti relativi alle questioni asilo e immigrazione, sviluppo, sicurezza e Medio Oriente.
Asilo e immigrazione: Le conclusioni del Vertice parlano di “necessità di sviluppare una politica comune dell’Unione europea sulle questioni, dell’asilo e dell’immigrazione” che da un lato promuovi l’integrazione degli immigranti che soggiornano legalmente e dall’altro combatti l’immigrazione clandestina e la tratta degli esseri umani”.
E’ stata respinta, per il veto francese e svedese cui si aggiunto in extremis anche l’appoggio del Regno Unito, l’ipotesi di sanzionare con la sospensione degli aiuti o degli accordi di cooperazione quei Paesi di origine o di transito dei flussi migratori clandestini che non collaborano con le autorità comunitarie nella lotta all’immigrazione illegale. Il Vertice sollecita Consiglio e Commissione ad adottare misure comuni definitive relativamente ai visti, agli accordi di riammissione, ai rimpatri ed agli allontanamenti. Infine, il Consiglio europeo “reputa necessario procedere ad una valutazione sistematica delle relazioni con i Paesi terzi che non cooperano nella lotta contro l’immigrazione illegale”, affermando che “una cooperazione insufficiente da parte di un Paese potrebbe rendere più difficile l’approfondimento delle relazioni tra il Paese in questione e l’Unione”. Infine, il Consiglio chiede di approvare senza indugia le norme relative allo status di rifugiato, al ricongiungimento familiare ed allo status dei residenti di lunga durata (entro giugno 2003), oltre alle norme comuni in materia di procedure di asilo (entro il 2003).
Johannesburg: Il Vertice ha approvato le posizioni generali definite il mese scorso in merito al Summit mondiale sullo sviluppo sostenibile in programma nella capitale sudafricana a fine Agosto, ribadendo l’impegno dell’Ue ad aumentare la dotazione di aiuto pubblico allo sviluppo e impegnandosi a far sì che altri paesi sviluppati partecipino al programma comunitario per la globalizzazione, il commercio e le finanze per favorire l’accesso dei Pvs ai mercati dei Paesi “ricchi”. Inoltre, è stata ricordata “l’importanza, nel contesto dello sviluppo sostenibile, di mantenere l’obiettivo della sicurezza alimentare quale elemento fondamentale della lotta contro la povertà”.
Pesd (Politica europea di sicurezza e difesa): Il Consiglio ha assunto due decisioni di particolare rilievo: la conduzione della missione di polizia in Bosnia-Herzegovina a decorrere dal 2003 al posto del comando dell’Onu, e la volontà di subentrare alla Nato nell’azione di peacekeeping nell’ex Repubblica jugoslava di Macedonia. Il Consiglio ha anche adottato un “Progetto di dichiarazione del Consiglio Europeo sul contributo della Pesc (politica estera e di sicurezza comune), compresa la Pesd, alla lotta contro il terrorismo”, nel quale si conferma che questa “resterà un obiettivo prioritario dell’Unione europea e uno dei pilastri fondamentali della sua politica di relazioni esterne”. Le future azioni dell’Unione nei settori Pesc e Pesd si concentreranno sulla prevenzione dei conflitti, sulla promozione dei diritti umani e della democrazia, sullo scambio di intelligence, sull’esame delle capacità militari e civili per proteggere meglio le popolazioni civili.
Medio Oriente: I Capi di Stato e di Governo hanno adottato una Dichiarazione sul Medio Oriente nella quale si sottolinea la drammaticità della situazione attuale, la cui soluzione pacifica può essere ottenuta solo con l’impegno della Comunità internazionale. Si sottolinea altresì che “una soluzione può essere raggiunta attraverso il negoziato e solo attraverso il negoziato”, auspicando che “il risultato finale dovrebbero essere due Stati che vivono fianco a fianco all’interno di frontiere sicure e riconosciute e che intrattengono normali relazioni con i Paesi limitrofi”. La Dichiarazione afferma che “i muri non porteranno la pace”, e condanna tutti gli attentati terroristici contro i civili israeliani, sottolineando che “la riforma dell’Autorità Palestinese è di fondamentale importanza”.
G.A.G.