regno unito" "

Il movimento per la vita insorge” “

Pillola abortiva: cresce la protesta delle associazioni che ” “aderiscono al movimento per la vita contro gli interventi del governo a favore della RU486” “

Due pillole da prendere a distanza di quarantotto ore una dall’altra e una lunga attesa per vedere se l’emorragia indica che il feto è stato abortito. La RU486 che il governo del Regno Unito vuole rendere disponibile in un maggior numero di cliniche è una specie di “self-service” dell’aborto. La pillola può essere prescritta fino alla nona settimana di gravidanza e il governo britannico ha deciso di destinare sei milioni di sterline, più di nove milioni e mezzo di euro, per rendere questo metodo abortivo disponibile su vasta scala. Fino ad oggi gli aborti cosiddetti “medici”, ovvero non chirurgici, erano possibili soltanto in ospedali o unità mediche speciali. La RU486 era disponibile in un terzo degli ospedali del Servizio sanitario nazionale britannico. Il governo vuole che venga distribuita in un numero maggiore di ospedali pubblici, in cliniche per la contraccezione e “day centres”. “Molte donne prendono la RU486 senza sapere che non sempre è efficace e potrebbero finire per dover ricorrere comunque all’aborto chirurgico. Si tratta di un processo lungo e doloroso, nel quale la donna si ritrova da sola con il bambino abortito se la pillola ha funzionato”, osserva Liz Foody della “Spuc”, la “Society for the protection of the unborn children” (“Società per la protezione dei bambini non nati”), una delle più importanti associazioni che fanno capo al movimento per la vita britannico.
“Il governo vuole favorire l’uso della RU486 perché si tratta di un sistema meno costoso che consente di tenere sotto controllo il costo degli aborti”, osserva ancora Liz Foody della Spuc. “Oggi in Gran Bretagna 180 mila donne all’anno ricorrono all’aborto, circa 500 al giorno, una cifra che è andata aumentando e sta ancora crescendo. Almeno un terzo delle donne britanniche avranno subito un aborto prima che abbiano raggiunto i quarantacinque anni. La RU486 è stata legalizzata nel 1991 ed è stata usata negli ultimi anni da 20 mila donne. Il governo la promuove sostenendo che è un sistema più semplice dell’aborto chirurgico. Senza parlare della sofferenza e della solitudine che questo metodo comporta”. Contro la diffusione della RU486 si sono espressi i più importanti gruppi antiabortisti del Paese. “E’ una decisione irresponsabile e miope”, dice Josephine Quintavalle, rappresentante della “Pro-Life Alliance”, associazione del Movimento per la vita. “Si risparmiano molti soldi evitando l’uso degli anestetici. E’ veloce, più semplice e meno costosa e per questo motivo il governo la promuove. L’intento è di rendere l’aborto ancora più facile. Sarà sufficiente andare dal medico di base per ottenerlo anziché dover ricorrere all’ospedale”. “Questo governo sembra ossessionato dall’idea di promuovere l’aborto”, sottolinea Nuala Scaribrick, di “Life”, un’altra organizzazione del movimento per la vita. E ribadisce: “La RU486 ha effetti devastanti sul corpo della donna, perché la colpisce con dosi massicce di ormoni e provoca una forte emorragia”.
S.G.