editoriali" "

Una parità che impegna” “

Euro e dollaro” “visti da chi è nell’Ue e da chi sta” “per entrarvi” “

Nel breve tempo della sua esistenza, l’Euro ha procurato agli Europei una serie di alti e bassi emotivi, soprattutto negli ultimi mesi, in cui è diventato moneta corrente nei Paesi della zona dell’Euro.
Da qualche giorno, l’Euro e il dollaro hanno pari valore. Ma ciò vale anche per le due diverse economie? Gli analisti sono d’accordo sul fatto che l’attuale parità Euro-dollaro è dovuta soprattutto ad una debolezza del dollaro e conseguentemente una debolezza dell’economia statunitense, piuttosto che alla forza dell’economia politica europea. Anche in questo si rivela l’interdipendenza dell’area economica europea con quella statunitense.
La tendenza attuale, vissuta dalla moneta europea ignora completamente la necessità di riformare le economie europee. Non lasciamoci illudere dai corsi monetari: gli obiettivi finora trascurati – dalle riforme strutturali nei sistemi di previdenza al mercato del lavoro – per ottenere una maggiore crescita e quindi più lavoro, soprattutto in grandi Paesi membri quali la Germania e l’Italia, debbono essere realizzati con urgenza. Le economie dell’Europa e degli Stati Uniti sono legate tra loro e contemporaneamente debbono prendersi ciascuna le proprie responsabilità quanto a crescita e occupazione. Ciò vale anche da un punto di vista politico. Certamente, il legame transoceanico tra gli Stati europei e gli Usa costituisce una colonna portante dell’ordine globale. Esso è stato garante del mantenimento della pace dal 1945 in poi e continua ad esserlo nell’Europa riunita. Per questo possiamo essere riconoscenti agli americani. Forse quest’impressione si percepisce particolarmente negli Stati mitteleuropei e nell’Europa dell’est che uniscono al proprio desiderio di entrare nella Nato anche la speranza di diventare in futuro protagonisti con pari diritti del mantenimento della pace transatlantica, dell’ordine che ha garantito agli Stati dell’Europa occidentale ormai 60 anni di pace, libertà e democrazia.
Allo stesso tempo è tuttavia prevedibile che l’Europa assuma in modo crescente le proprie responsabilità nel mondo, così come già avviene per il processo di pace nei Balcani. Ciò non significa che l’Europa debba avere il ruolo di una nuova superpotenza, quasi in concorrenza agli Usa. Si tratta di una nuova responsabilità dell’Europa, di impegnarsi nell’ambito delle proprie possibilità per la pace, la libertà, la democrazia e i diritti umani in Europa e nel mondo. La storia comune e i valori comuni condivisi fanno sì che Stati Uniti e Stati europei siano soci e amici. L’impegno comune per i diritti umani, per la pace, la sicurezza e la democrazia è l’elemento che unisce questa collaborazione transoceanica. Al confronto, i corsi monetari e le guerre commerciali hanno un peso molto minore.
Thomas Wallenhorst esperto settore chiesa e società – conferenza episcopale tedesca

Le conseguenze della parità tra dollaro ed euro per i Paesi dell’est europeo dipenderanno da quanto durerà questa tendenza e se l’euro diventerà ancora più forte. Se rimane a questo livello non sono da prevedersi cambiamenti radicali.
Gli europei occidentali sono preoccupati delle conseguenze della forza dell’euro rispetto al dollaro, solo per una questione di prestigio e comunque un po’ esagerano. All’inizio si diceva che l’economia Usa era forte e quella europea debole. Ma dopo l’11 settembre tutto è cambiato. Ora l’economia europea è in condizioni migliori, e questo è importante. Anche all’inizio dell’introduzione dell’euro la gente non era contenta, c’è voluto del tempo perché cambiasse atteggiamento. Perciò bisogna aspettare che le persone si abituino. L’euro significa non avere problemi di cambi all’estero e contatti economici più facili. La gente deve aumentare progressivamente la fiducia nella nuova valuta.
Cesar Krolak esperto di economia e finanza della radio pubblica polacca (polskie radio)