” “Allargare gli orizzonti” “

” “Il "servizio di volontariato europeo" è, al tempo stesso, un’opportunità di formazione e di ” “servizio per giovani di ogni paese d’Europa” “




L’Unione europea, con il “Programma Giovani”, promuove la formazione attraverso un servizio di volontariato internazionale: giovani tra i 18 e i 25 anni possono compiere un periodo di volontariato in un altro paese per un tempo determinato, normalmente 6 o 12 mesi. Ci siamo fatti raccontare come è andata da alcuni di questi ragazzi.

Da noi in Lituania non esiste il concetto di volontariato. Nessun privato si occupa di queste attività, solo lo Stato. Anzi, l’idea stessa di fare un servizio gratis è considerata un po’ stupida. E’ proprio un fatto culturale, una mentalità diversa: non abbiamo il forte senso di solidarietà che ho trovato qui in Italia”: Victoria Sinicynaitè viene da Kanaus, una città vicino Vilnius, ha 22 anni ed è laureata in Scienze politiche; ha svolto il suo servizio di volontariato europeo a Roma, presso la Casa famiglia Betania. Con lei, anche Delphine Daguisé e Isabelle Guin: “Per ciascuna di noi due l’itinerario è stato diverso: una viene dalla regione di Bordeaux, l’altra di Tolosa; all’università una ha studiato il tedesco, l’altra lettere moderne; una viene da una esperienza di associazione, l’altra da volontariato in campi di lavoro… ma siamo state unite da questa esperienza unica di scoperta di noi e dell’altro, di un’associazione come Casa Betania e di una città bellissima!”. Dello stesso parere è anche Judith Knoche, tedesca: “Ho incontrato tante persone con la volontà di migliorare il mondo, con tanta energia e motivazioni. Sono felice di aver incontrato queste persone perché mi hanno aiutato a capire di poter costruire un mondo di pace. Consiglierei a tutti i giovani di vivere l’esperienza del servizio di volontariato europeo. Ti aiuta a conoscerti meglio, ad ampliare gli orizzonti e a sentirti più europeo”.
Il servizio di volontariato europeo si riassume in tre principi: in primo luogo fornire un’esperienza “non formale” di apprendimento interculturale tra giovani, incoraggiare la loro integrazione sociale e partecipazione attiva, sviluppare la loro capacità lavorativa e dare loro opportunità per essere solidali con altre persone. In secondo luogo sostenere lo sviluppo delle comunità locali; in terzo luogo incoraggiare il formarsi di nuove collaborazioni e lo scambio di esperienze tra i partners. Un progetto di servizio di volontariato europeo può essere definito un accordo a tre: un volontario, un’organizzazione ‘d’invio’ e una ‘d’accoglienza’. Può trattarsi di organizzazioni non governative, associazioni, enti locali o legati al non-profit. Uno dei paesi coinvolti nel progetto deve essere membro dell’Unione Europea. La maggior parte dei progetti di servizio volontario si basa su un rapporto di ‘uno a uno’: un volontario si reca in un paese da cui parte un altro per un altro servizio. Per offrire anche ai giovani con minori opportunità economiche la possibilità di fare questa esperienza sono previsti periodi più brevi di servizio, tra tre settimane e due mesi.
Gli ambiti dell’attività svolta dai volontari sono i più diversi: emarginazione sociale, lotta alle tossicodipendenze, alla delinquenza, al razzismo e alla xenofobia ma anche arte e cultura, ambiente, politiche giovanili, “coscienza europea”, media e comunicazioni, tempo libero. L’importante è che il servizio sia del tutto gratuito, utile alla comunità e in nessun caso rivesta funzioni di supplenza di un lavoro retribuito. I costi del viaggio, il vitto, l’alloggio e una piccola somma per le spese sono coperti dal “Programma Giovani” europeo. L’organizzazione d’invio è responsabile della preparazione del volontario, di mantenere un contatto durante il servizio all’estero e di aiutarlo a reinserirsi al suo ritorno a casa. Quella d’accoglienza di provvedere alla sua sistemazione e di assisterlo nei suoi compiti. Alla fine del periodo del servizio di volontariato europeo i responsabili del progetto d’accoglienza, l’assistente del volontario e lo stesso giovane devono redigere una relazione di valutazione dell’esperienza acquisita. I volontari che hanno completato il progetto ricevono un certificato rilasciato dalla Commissione europea responsabile del “Programma Giovani”. E’ anche previsto un progetto “capitale futuro” che si prefigge di contribuire al finanziamento di progetti elaborati e gestiti dai giovani che hanno completato la loro attività di servizio volontario. Per informazioni: www.europa.eu.int/comm/education/youth/program.
Chiara Santomiero