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“Toronto, l’appuntamento di Giovanni Paolo II”. E’ il titolo che La Croix del 23/7 dedica alla XVII Giornata mondiale della Gioventù che in questi giorni sta radunando nella città canadese oltre 200 mila giovani provenienti da ogni parte del mondo. “Niente avrebbe potuto dissuadere Giovanni Paolo II dal partecipare alla Gmg”, commenta Yves Pitette, che aggiunge: “Ogni volta che si è presentata l’occasione, da diversi mesi, ha dato esplicitamente appuntamento a Toronto ai giovani che incontrava. Ancora una volta domenica, alla vigilia della partenza, il Papa ha rinnovato da Castelgandolfo l’invito ripetuto regolarmente dai discorsi, alle udienze e agli Angelus ‘a continuare un pellegrinaggio comune di fraternità attraverso il pianeta’ (…). Giovanni Paolo II è esausto e risente fortemente di questo momento di passaggio del testimone che le Gmg simbolizzano. I giovani hanno il potere di ridonargli le forze, come si può verificare ogni volta e lui li incoraggia per l’avvenire”.
“L’ultima scommessa di Giovanni Paolo II”
, titola in prima pagina Le Monde (24/7) su Toronto, ed Henri Tincq confessa di “esitare tra l’ammirazione e la pietà“. Con il suo 97° viaggio internazionale (che comprende non solo il Canada, ma anche il Guatemala e il Messico), spiega il vaticanista, “il Papa si lancia in una triplice scommessa: con sé stesso prima di tutto, con i giovani e con il mondo. La portata di questa sfida, per un uomo di 82 anni impressiona. Da anni, egli si batte contro la malattia ma anche contro le voci che fanno di lui un papa con la condizionale, ormai incapace di governare la sua Chiesa, futuro dimissionario (…). Le Gmg sono sempre state un mezzo per interrogare anche la società adulta. E l’ultima sfida del Papa in questo viaggio sarà, una volta di più, tentare di fare intendere la sua debole voce nel mondo intero”. A margine del viaggio di Giovanni Paolo II, il quotidiano francese ospita anche un’inchiesta sul “sentimento religioso” tra i giovani europei: stando ai dati di una ricerca condotta in 12 Paesi dell’Unione, tra i 18 e i 29 anni continua a diminuire l’adesione alle Chiese, mentre aumentano coloro che dichiarano di credere “in Dio, nell’inferno e in una vita dopo la morte”.
La stampa tedesca si interroga sulla popolarità di Giovanni Paolo II tra i giovani: “ Uomo senza paura del futuro“, titola la Franfkurter Allgemeine Zeitung ( FAZ) del 23/7. “ Debbono essere motivi veramente importanti“, che spingono il pontefice “ a lasciare il Vaticano: i giovani e l’America, entrambe ragioni vitali per la Chiesa cattolica universale“, scrive Heinz-Joachim Fischer. “ Dalla sua elezione in poi” il Papa “ parla di coraggio e trasmette coraggio. Questa parola si snoda come un filo conduttore negli anni, anche attraverso le crisi politiche. Ed è proprio una persona senza paura del futuro che evidentemente cercano i centinaia di migliaia di Toronto e milioni di persone nel mondo“, osserva Fischer.
Con la diffusione in Germania dello scandalo dei preti pedofili, innescato da un reportage sul settimanale Der Spiegel (cfr SirEuropa n.28/2002), la stampa tedesca dedica ampio spazio al tema. Il card. Karl Lehmann, vescovo di Magonza e presidente della Conferenza episcopale tedesca, interviene sulla FAZ del 22/7 a titolo personale: “ Lo choc è così profondo perché gli errori di singoli colpiscono un’istituzione che difende costantemente l’ordine nelle relazioni sessuali e che viene ora essa stessa colpita“. “ Quando bambini e giovani vengono affidati alla Chiesa – prosegue – l’abuso della fiducia è intollerabile e insostenibile, sia moralmente che giuridicamente. […] La Chiesa deve rispondere a particolari esigenze: perciò, ogni debolezza pesa ancora di più“, aggiunge Lehmann, auspicando che la Conferenza episcopale tedesca approvi “ quanto prima” opportune misure: “ Forse così si potrà recuperare la fiducia perduta“, conclude il cardinale.
Lo Spiegel del 22/7 dedica i servizi di copertina di Ralf Beste, Ulrich Deupmann, Horand Knaup, Ralf Neukirch e Gabor Steingart alla situazione della Spd, partito di Schröder a due mesi dalle elezioni. “ Il partito del cancelliere, stanco, senza idee ed evidentemente povero di personale con carisma, è in crisi e persino molti compagni al vertice assistono senza partecipazione. Uno scoraggiamento così non si vedeva da tempo, in una campagna iniziata da posizioni di forza e proseguita nel corso degli ultimi mesi in un’atmosfera di fallimento anticipato che non va via“.