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Germania, Francia, Polonia, Portogallo: le voci dei giovani europei dalla Giornata mondiale della gioventù a Toronto” “” “
E’ ormai entrata nel vivo a Toronto la XVII Giornata mondiale della Gioventù. Oltre duecentomila i ragazzi che oggi pomeriggio, 25 luglio, alle 17, ora locale, incontreranno il Papa. Presentiamo brevi commenti del card. Lehmann e di mons. Lalanne e le testimonianze di alcuni giovani giunti dall’Europa.
Un piccolo miracolo. La Giornata mondiale della gioventù “è sempre un piccolo miracolo”. E’ il parere del cardinale Karl Lehmann, arcivescovo di Magonza e presidente della Conferenza episcopale tedesca, presente in questi giorni a Toronto anche per ricevere simbolicamente le consegne per la prossima Giornata, che si terrà a Colonia nel 2005. “Lo strumento della Gmg è diventato in tutto il mondo un mezzo straordinario per la pastorale giovanile ha detto al Sir il cardinale Lehmann . E’ molto importante anche per rendere i giovani responsabili della costruzione della società futura”. Secondo il cardinale Lehmann, le Gmg hanno portato ad un rafforzamento del senso di unità ed intesa tra i giovani di tutto il mondo. Per la Germania, comunque sia, è ogni volta un’occasione importante per far sperimentare ai nostri giovani la gioia della fede e l’entusiasmo del Vangelo”.
Felice di stare in mezzo ai giovani. “Scendendo da solo la scaletta dell’aereo, il Papa ha dimostrato di essere contento di stare di nuovo in mezzo ai giovani e questa gioia gli ha dato le forze fisiche”. E’ la prima impressione che mons. Stanislas Lalanne, segretario generale della Conferenza episcopale francese, ha avuto del Papa al suo arrivo a Toronto. “Il Papa – aggiunge Lalanne – è un uomo stanco, appesantito dalla malattia ma i giovani sentono che dietro questo uomo c’è uno stretto legame tra la parola e la vita”. Sono novemila i ragazzi arrivati dalla Francia. Per finanziare il viaggio, racconta Lalanne, “c’è stata una forte gara di solidarietà tra le comunità cristiane” e “per chi non è potuto venire, si sono promosse delle iniziative per vivere la giornata a distanza, attraverso collegamenti video con Toronto, marce, catechesi, veglie di preghiera”. Qual è il segreto dello “stretto legame che c’è tra il Papa e i giovani?” “I giovani sanno che il Papa li ama ed ha fiducia in loro. A Roma li ha chiamati ‘sentinelle del mattino’ e per questa Gmg ha dato loro la consegna di essere il sale della terra e la luce del mondo; pur riconoscendo le difficoltà che hanno nel vivere la fede, ha fiducia in loro”.
La “voce” dell’Europa. Margareth ha vent’anni. Dalla sua città, Rzeszow ( Polonia), sono arrivati in 28. Ha fatto di tutto per venire a Toronto perché “l’esperienza vissuta alla Gmg di Roma è stata troppo forte E’ rimasta in me l’atmosfera di quei giorni e soprattutto l’incontro con il Papa durante il quale ho pianto tutto il tempo”. Anne-Céline e Aurèlie, entrambe di 23 anni, vengono invece da Strasburgo ( Francia). Prima di raggiungere gli altri giovani a Toronto, sono state ospitate a Montreal dalla comunità filippina della città. “In questi giorni dice Aurélie – abbiamo capito che anche un semplice sorriso può accendere una luce in chi è solo e triste”. “Vorremmo portare questa esperienza di fede e gioia anche nella nostra comunità”. Da Viana do Castelo ( Portogallo), invece, sono arrivati solo in nove. “Il viaggio – dice Sandra (25 anni), insegnante – era troppo costoso. Per venire qui ho fatto molti sacrifici”. Accanto a lei, c’è Nuno, 24 anni, alla sua seconda esperienza di Gmg. “A Roma – ricorda – ho trovato una pace speciale che mi ha permesso di aprirmi agli altri”. Numeroso e vivace è il gruppo dei giovani di Francoforte ( Germania): sono in cento e ballano, cantano, saltano, gridano. Nel loro Paese si svolgerà la prossima Giornata mondiale della Gioventù. “Vorremmo offrire ai giovani di tutto il mondo – dice Maja, 17 anni – la stessa accoglienza che abbiamo ricevuto qui, soprattutto nelle famiglie che ci hanno ospitato”.
Maria Chiara Biagioni e Patrizia Caiffa
inviate sir a toronto