Austria: una rete di aiuti” “

” “E’ nato un coordinamento tra le organizzazioni caritative e gli enti di assistenza per distribuire gli aiuti. La testimonianza del presidente della Caritas” “” “” “


In Austria le inondazioni di agosto hanno provocato danni incalcolabili. Le organizzazioni assistenziali religiose e aconfessionali hanno formato un’unica rete per la distribuzione dei fondi raccolti attraverso la Radiotelevisione austriaca (Orf). Fin dai primi giorni della catastrofe il card. Christoph Schönborn , presidente della Conferenza episcopale austriaca e arcivescovo di Vienna, ha diffuso numerose dichiarazioni per esprimere alle vittime la propria vicinanza unita ad un “profondo sbigottimento” (13 agosto). Il cardinale ha inoltre rivolto appelli alla solidarietà e ha osservato come vi siano stati “esempi impressionanti dell’amore per il prossimo” (19 agosto). Schönborn ha auspicato non solo un “cambiamento nell’atteggiamento verso l’ambiente ma anche verso il nostro modo di vedere la vita: è folle pensare di avere tutto sotto controllo”, ha dichiarato il 22 agosto scorso. Per un aggiornamento sugli aiuti alle vittime del disastro, abbiamo intervistato Franz Küberl , presidente della Caritas austriaca.

Qual è la situazione attuale?
“La grande inondazione è finita e in diverse aree si è già provveduto a riordinare, a rimuovere il fango. Si riparano le strade, le linee ferroviarie sono già state ripristinate, in molte case è stata eliminata l’acqua e adesso devono essere asciugate. In molte di esse prima l’inondazione, poi l’umidità hanno distrutto quasi tutto”.
Avete notato un calo nell’attenzione dell’opinione pubblica?
“Ovviamente è passata l’emergenza e la vita si è normalizzata ma rimane un gran dolore. E ora si pongono molti nuovi problemi, come ad esempio il fatto che centinaia di famiglie non vogliono ricostruire le loro case nei luoghi del disastro. Inoltre si discute molto sulla sicurezza, su come ci si può proteggere dalle inondazioni e così via”.
Cosa siete riusciti a fare finora?
“La Caritas ha aiutato in vari modi: aiuti immediati in denaro, vestiti, mobili, elettrodomestici. Ha fornito collaboratori che prestano un sostegno psicologico alle vittime: per molte persone è andato distrutto tutto il loro mondo. Bisogna ricostruire la casa e anche lo spirito e temo che ci vorrà molto tempo. Per molte persone, con l’inondazione è morta tutta la loro vita. Insieme con gli altri enti coinvolti, prestiamo il nostro aiuto e grazie all’azione promossa dalla Orf sono stati raccolti molti fondi”.
Gli aiuti sono stati prestati dalla Caritas austriaca insieme con altre organizzazioni assistenziali. Come valuta quest’esperienza comune?
“Per quanto riguarda l’entità degli aiuti, è la prima volta. Ma va ricordato che già 10 anni fa la Orf, la Croce Rossa e la Caritas avevano promosso un’azione comune a favore dei popoli dei Balcani. Credo che in casi di catastrofi come questa per le persone sia importante vedere che anche le organizzazioni si riuniscono per agire insieme contro l’emergenza. Moltissima gente ha donato veramente di cuore. Abbiamo anche notato come molte persone avessero difficoltà ad accettare le offerte. Si è abituati a badare a se stessi e a procurarsi da soli ciò di cui si ha bisogno, e improvvisamente si dipende dagli altri. È una situazione da affrontare con delicatezza: è più facile far accettare gli aiuti, davanti a così tante persone che hanno donato con il cuore”.
Come intendete procedere per la ricostruzione?
“Abbiamo articolato gli aiuti in tre fasi: anzitutto gli aiuti immediati alle famiglie; ora ci troviamo nella seconda fase degli aiuti per le prime necessità, per acquistare elettrodomestici di cui si ha bisogno immediato. Infine c’è una terza fase, che comincerà tra circa due settimane, con aiuti più consistenti per la ricostruzione di edifici oppure per acquistare i mobili o materiali per riparare le case, per gli impianti elettrici. Gli aiuti previsti verranno distribuiti in base ai danni accertati da apposite commissioni governative”.
M.S.¤