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Nel primo anniversario degli attentati dell’11 settembre, Marsiglia ospita un colloquio interreligioso per creare un "osservatorio euromediterraneo per la pace"” “
“Un anno dopo l’11 settembre”. Hanno titolato così i vescovi francesi un messaggio diffuso ieri, ad un anno dagli attentati negli Stati Uniti, per ribadire “senza appello la condanna contro ogni forma di terrorismo”. Il testo, firmato da mons. Jean-Pierre Ricard , arcivescovo di Bordeaux e presidente della Conferenza episcopale, denuncia le cause di tali “ingiustificabili” atti terroristici: “Si è ancora accresciuto il fossato tra i paesi ricchi e i paesi poveri. Combattere la miseria economica è uno dei mezzi per vincere la tentazione terroristica. La difesa del bene comune va intesa come difesa del bene comune del mondo e particolarmente di coloro che sono privi delle risorse minime”. Nella lotta contro il terrorismo, concludono i vescovi francesi, “i veri vincitori saranno solo gli artigiani di pace, di giustizia e di riconciliazione”. Tale monito è anche l’anima del colloquio interreligioso sul tema “Dialogo e verità”, in corso di svolgimento (fino al 13 settembre) a Marsiglia, città francese in prima linea sul versante del dialogo con l’Islam. L’incontro è organizzato dall’Istituto di scienze e di teologia delle religioni (Istr) in collaborazione con la Federazione internazionale delle università cattoliche (Fluc).
Non solo uno Stato laico. “Un anno dopo gli eventi dell’11 settembre, il lavoro dell’Istr, finora destinato esclusivamente all’ambito ecclesiale, chiama in causa anche i poteri pubblici”. Ad affermarlo è padre Jean-Marc Aveline, fondatore e direttore dell’Istr, presentando il colloquio interreligioso. “La Francia, Stato laico – prosegue padre Aveline – non può escludere la questione religiosa dal suo panorama politico”. Per questo, oserva il direttore dell’Istituto, “l’Istr, contando sulla propria esperienza nel campo del dialogo interreligioso e sulle convenzioni con le università di Rabat (Marocco) e Beirut (Libano), è fiera di poter accogliere personalità della chiesa cattolica, come il card. Roger Etchegaray e mons. Michael Fitzgerald, delle chiese protestanti e ortodosse, come i teologi Marc Boss e Georges Contogeorgis, il rabbino di Nimes, Philippe Haddad, esponenti delle comunità islamiche, buddisti, ma anche rappresentanti delle istituzioni europee, come Gérard de Puymége, direttore del Programma-Mediterraneo dell’Unesco, il ministro della salute, Jean-François Mattéi”.
Un osservatorio per la pace. “Creare un osservatorio euromediterraneo per la pace”. È questo per padre Aveline l’obiettivo principale dell’incontro. “Il dialogo interreligioso spiega – non è soltanto un luogo di scambi e di dibattiti teologici, filosofici o ideologici ma è soprattutto un processo che fa interagire persone, gruppi e istituzioni”. L’incontro di quest’anno valorizzando la collaborazione con la Federazione internazionale delle università cattoliche, può dare una prospettiva pluridisciplinare al dialogo. È proprio questo approccio nuovo che potrebbe far nascere dal convegno un altro progetto, non meno ambizioso: la formazione di un gruppo pilota che metta in relazione tutte le religioni del pianeta. Gli organizzatori, inoltre, intendono ribadire “l’impegno delle religioni per la pace e la giustizia nel mondo. Per questo l’incontro si concluderà con la lettura della Carta per la pace e con un gesto simbolico per la pace da parte dei bambini di Marsiglia e dei rappresentanti dei Paesi mediterranei”.
Marsiglia, laboratorio del dialogo. Tenere il colloquio interreligioso a Marsiglia non è stata una scelta casuale. Innanzitutto, l’Istr risiede nella città francese. Marsiglia, metropoli euro-mediterranea, rappresenta un laboratorio unico: città di scambio, d’incontri e di pluralità di confessioni. Perciò, ricorda padre Aveline, “quando mons. Coffy, arcivescovo emerito di Marsiglia, chiuse il seminario nel 1991, mi chiese di organizzare un altro luogo di formazione che potesse valorizzare la molteplicità confessionale della città. Fu allora che io proposi la creazione di un istituto universitario il cui obiettivo fosse promuovere la conoscenza e il dialogo tra le religioni”. Attualmente l’Istr dipende dall’Università cattolica di Lione e dispone di quattro dipartimenti: licenza di teologia, formazione permanente, studi interreligiosi, ricerca e pubblicazione. Conta più di 350 iscritti ordinari e, durante le conferenze e i corsi di formazione, ospita più di 1400 persone.
Maryvonne Gasse – Parigi