150 associazioni nel Social Forum” “

Sabato 21 settembre a Bruxelles ha fatto il suo debutto in Belgio il Social Forum. 150 associazioni si sono date appuntamento per il lancio dell’iniziativa che ha scelto per slogan “Un altro mondo è possibile”. Al Forum partecipano ong e sindacati, ma anche associazioni ed organismi cristiani, come la Commissione Giustizia e Pace, Pax Christi e il Movimento cristiano per la pace. Si sono uniti sulla scia del Social Forum di Porto Alegre con lo scopo – spiegano i promotori dell’iniziativa – di “lanciare una dinamica di speranza per costruire delle alternative e mondializzare la giustizia, la pace e la solidarietà”. Provenendo da realtà molto diverse tra loro, le associazioni si sono date una “Carta di principi” alla quale tutti i partecipanti al Forum aderiscono. La Carta è suddivisa in 14 punti e delinea i contenuti su cui si fonda l’iniziativa e le azioni concrete che il Forum intende promuovere.
“Le alternative proposte dal Social Forum del Belgio – si legge al punto 3 – si oppongono ad un processo di mondializzazione guidata dalle grandi imprese multinazionali e dai governi ed istituzioni internazionali al servizio dei propri interessi”. Le associazioni che aderiscono al Forum vogliono invece “far prevalere, come nuova tappa della storia del mondo, una mondializzazione solidale che rispetti i diritti universali dell’uomo e l’ambiente”. Dopo il lancio dell’iniziativa, lo scopo delle associazioni è passare dal globale al locale, promuovendo più di 100 forum in altre città del Paese. Anche in Italia, i rappresentanti di oltre 60 associazioni e movimenti cattolici – aderenti al cartello “Sentinelle del mattino” – si sono incontrati il 21 settembre a Firenze per presentare il documento ed iniziare così una nuova fase di impegno sui temi della globalizzazione. Deciso il no delle associazioni alla possibilità di una guerra in Iraq. “Siamo tutti fermamente contrari – dicono – alla guerra preventiva contro l’Iraq e crediamo sbagliato che singole nazioni organizzate gestiscano conflitti con conseguenze di natura internazionale”.