Numerosi i temi affrontati dai vescovi tedeschi nel corso dell’ultima assemblea: dalla guerra alla bioetica, dalla lotta alla pedofilia al dialogo interreligioso” “
Si è svolta a Fulda dal 23 al 26 settembre l’assemblea plenaria autunnale della Conferenza episcopale tedesca, presieduta dal card. Karl Lehmann, vescovo di Magonza. Otto i punti principali discussi: dialogo interreligioso, pastorale, liturgia, ecumenismo, questioni relative alla fede ed alla Chiesa universale, temi sociali e infine il “piano tematico a medio termine” della conferenza episcopale. Offriamo una sintesi delle principali decisioni assunte dall’assemblea.
Dialogo interreligioso. L’assemblea si è aperta con un contributo del presidente, card. Lehmann, dal titolo “Il cristianesimo una religione tra le altre?”, dedicato al rapporto tra fede cristiana e religioni non cristiane. Il dialogo tra le religioni, ha osservato il presidente dei vescovi tedeschi, è possibile a condizione che esista un “riconoscimento della completa e universale libertà di religione quale diritto umano indisponibile”. L’assemblea plenaria ha approvato le “direttive per le celebrazioni multireligiose di cristiani, ebrei e musulmani”, elaborate da un gruppo di lavoro della commissione liturgica e ha indicato la preghiera per la pace di Assisi del 24 gennaio scorso quale “modello di celebrazione multireligiosa”.
Lotta alla pedofilia. Sono state presentate sedici “direttive di comportamento in caso di abuso sessuale contro minorenni da parte di religiosi”, che delineano una procedura comune per tutte le diocesi. Competenza e responsabilità sono lasciate ai singoli episcopati. “A causa della carenza di conoscenze sulle situazioni di abuso verso minorenni si è spesso reagito in modo inadeguato. In considerazione delle vittime, deploriamo amaramente questo fatto”, scrivono i vescovi. “È nostra intenzione proseguono – in quanto responsabili delle nostre diocesi, fare di tutto, per opporci con maggior forza all’abuso sessuale verso i minori e impedire il ripetersi dei reati. Allo stesso tempo constatiamo che la stragrande maggioranza dei religiosi svolgono il loro servizio in modo esemplare”. Con tali direttive, i pastori auspicano di “ottenere maggiore trasparenza per i singoli casi e ricostruire con ciò anche la fiducia e la credibilità”, perse “in taluni casi”.
Bioetica. La conferenza episcopale ha affrontato anche i temi della bioetica, della genetica e della diagnostica pre-impianto. I recenti sviluppi in Germania, con l’entrata in vigore in luglio della legge sull’importazione delle cellule staminali embrionali sono stati accolti dai vescovi “con grande rincrescimento”. L’episcopato si pronuncia “nuovamente a favore di alternative scientifiche” come “la ricerca sulle cellule staminali adulte o del sangue cordonale” e auspica che il governo federale “dia spazio sufficiente anche a tali alternative”. I vescovi ribadiscono il loro appoggio alla recente decisione della commissione d’inchiesta del parlamento tedesco, che aveva votato a maggioranza in giugno il divieto della diagnostica pre-impianto, chiedendo anche una formulazione più precisa del divieto del concepimento in vitro a fini diagnostici.
No alla guerra. Circa la situazione in Medio Oriente, i vescovi approvano “che l’Iraq sia tornato all’ordine del giorno del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. La guerra “non può mai diventare uno strumento ‘normale’ di politica internazionale” e “la rivendicazione di un diritto alla ‘guerra preventiva’ non è consentita”, affermano. “Non la moltiplicazione della violenza ma l’interruzione della catena di violenze è necessaria in questo momento”. La conferenza episcopale si è pronunciata anche sulla situazione della Chiesa cattolica in Russia facendo appello alla Chiesa ortodossa affinché eserciti il suo influsso “contro la vessazione e la discriminazione statale”.
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