“Il rispetto di ogni vita umana” e “la giustizia sono il fondamento e la condizione per la pace”: lo affermano i vescovi francesi di fronte ai gravi attentati degli ultimi giorni e al rischio di “un’avventura senza ritorno”, quale sarebbe un eventuale conflitto degli Stati Uniti in Iraq. In un comunicato del Consiglio permanente della Conferenza episcopale di Francia diffuso il 15 ottobre, i vescovi osservano che a tutt’oggi le informazioni disponibili non consentono di affermare che si siano verificate le condizioni che, secondo il Catechismo della Chiesa cattolica, giustificano il ricorso alla forza militare. “Il regime iracheno, condannabile per le violazioni dei diritti umani al suo interno e per quelle del diritto internazionale, costituisce una minaccia urgente e immediata, tale da giustificare la legittima difesa?”, si interrogano i vescovi, chiedendosi se, “in caso di minaccia reale” non si debba, piuttosto, “ricorrere a tutti i mezzi alternativi a quelli militari”. Gravissime, secondo i presuli, sarebbero le conseguenze di una guerra: “Uno scontro tra un Paese arabo e gli Stati Uniti rafforzerebbe le argomentazioni degli ideologi dell’islam radicale per attizzare l’ostilità di folle smarrite e disinformate verso l’Occidente”.