missioni

” “Francia, scambio di doni” “

” “Testimonianze, scambio di esperienze, ” “animazione: sono le ” “iniziative della Chiesa francese per la ” “settimana missionaria. Un messaggio del ” “presidente dei vescovi alla Costa d’Avorio” “” “


Si celebra domenica 20 ottobre in tutte le parrocchie del mondo la 76ª Giornata mondiale missionaria. Nel messaggio scritto dal papa per l’occasione tra l’altro si legge: “Conosciamo bene le orribili guerre e rivoluzioni che hanno insanguinato il secolo appena trascorso e i conflitti che, purtroppo, continuano ad affliggere il mondo in modo quasi endemico. Non sfugge, al tempo stesso, l’anelito di tanti uomini e donne che, pur vivendo in una grande povertà spirituale e materiale, sperimentano una grande sete di Dio e del suo amore misericordioso. L’invito del Signore ad annunciare la Buona Novella rimane oggi valido; anzi diventa sempre più urgente”. Proponiamo di seguito una serie di servizi su come le Chiese d’Europa hanno deciso di celebrare la Giornata.

Così in Francia. Dall’11 al 21 ottobre, diciotto vescovi provenienti dall’Africa (12), dall’Asia (4) e dall’America Latina (2), percorreranno la Francia visitando 43 diocesi, per far conoscere la vitalità delle loro giovani chiese ma anche i loro bisogni. Alle varie celebrazioni ed incontri con le comunità parteciperà anche il Segretario della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, mons. Robert Sarah, originario della Guinea Conakry. Nei giorni 22 e 23 ottobre, i vescovi confluiranno nella diocesi di Créteil (periferia parigina) dove concluderanno insieme il loro soggiorno in Francia. Si uniranno al gruppo “missionario” anche 15 vescovi francesi. Ospiti di mons. Daniel Labille, vescovo di Créteil e presidente del Comitato episcopale della cooperazione missionaria, i presuli si incontreranno e pregheranno insieme. La settimana missionaria si concluderà martedì 22 ottobre nella Chiesa di Saint-François-Xavier (Parigi), con una celebrazione presieduta dal cardinale Jean-Marie Lustiger.
Alcune testimonianze. La voce dell’Uruguay arriverà attraverso la testimonianza di mons. Pablo Galimberti, vescovo di San Jose de Mayo, che si recherà in quattro diocesi del Nord della Francia. “Il nostro popolo – racconta – vive in una instabilità economica molto fragile che è determinata dall’influenza dell’America del Nord”. “Dai paesi ricchi – aggiunge – non ci aspettiamo niente se non la possibilità di vendere quello che produciamo per permettere al nostro paese di svilupparsi. Bisogna umanizzare la mondializzazione e globalizzare la solidarietà”. La stessa preoccupazione di povertà economica è condivisa da mons. Louis Portella, vescovo di Kinkala (Congo Brazzavile) che si recherà nelle diocesi di Quimper e di Vannes in Bretagna: “Il 70% della popolazione – racconta il presule – vive al di sotto della soglia di povertà e solo il 46,3% della popolazione ha accesso all’acqua potabile. Oggi stiamo scoprendo un’apertura democratica. L’episcopato vuole dare il suo contributo. Abbiamo fatto delle proposte quando il governo lo richiedeva ma oggi si stanno prendendo altre direzioni: la guerra, le sevizie, le estorsioni”.
Vivere la reciprocità. La settimana missionaria – dice mons. Daniel Labille nel presentare alle diocesi francesi la settimana missionaria – offrirà ai cristiani di Francia l’opportunità di vivere con le Chiese del mondo uno “scambio di doni”, di “uscire da un certo clima cupo e di risvegliare le comunità”. “La reciprocità – aggiunge – si vive anche tra le Chiese particolari e non c’è una Chiesa che dà ed un’altra che riceve. Ciascuno, là dove vive, dà e riceve all’altro”. La settimana darà anche l’occasione ai giovani volontari tornati dalle missioni ‘ad gentes’ di comunicare le loro testimonianze. “Gli africani – racconta Cécile, appena tornata dalla Costa d’Avorio – mi hanno insegnato a rimanere nell’attimo presente. È stato come fare un viaggio in me stessa, durante il quale ho imparato a capire l’altro, senza giudicarlo né imporgli nulla”. Cécile è partita per l’Africa attraverso la Fidesco, un’organizzazione non governativa fondata nel 1981 dalla comunità dell’Emmanuel, che in 20 anni ha mandato circa 500 giovani volontari, educatori, personale sanitario, ingegneri ed artigiani in una trentina di paesi dei cinque continenti. Il presidente della conferenza episcopale francese, mons. Jean-Pierre Ricard nei giorni scorsi ha inviato un messaggio a mons. Vital Komenan Yao, arcivescovo di Bouaké e presidente della conferenza episcopale della Costa d’Avorio, dove dal 19 settembre scorso sono scoppiati violenti scontri a seguito di un tentativo di colpo di Stato. “Preghiamo – ha scritto il presidente dei vescovi francesi – affinché si trovi, al più presto possibile, una soluzione negoziale, si eviti di strumentalizzare le differenze religiose e non si lasci spazio al risentimento etnico”.