allargamento
L’Unione Europea ” “si allarga. Con la ” “prossima adesione di dieci paesi si assiste progressivamente alla "unità storica fra tutti i popoli d’Europa". ” “In attesa di Bulgaria, Romania e… Turchia” “” “
Verso l’Unione allargata. “Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica Slovacca e Slovenia adempiono ai criteri politici. Considerando i progressi compiuti da questi paesi, la Commissione ritiene che essi avranno adempiuto ai criteri economici e a quelli relativi all’acquis e saranno pronti all’adesione dall’inizio del 2004. L’obiettivo è di firmare il trattato di adesione nella primavera del 2003”. Inizia così, “Verso l’Unione allargata”, il documento di strategia e la relazione della Commissione Europea sui progressi compiuti dai Paesi candidati sulla via dell’adesione, con il quale l’Esecutivo comunitario “raccomanda” ai Capi di Stato e di Governo europei di predisporre gli strumenti di adesione in vista dell’ingresso formale che dovrebbe avere luogo nel 2004, prima delle elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Dall’elenco sono assenti la Bulgaria e la Romania, per le quali la Commissione “prende atto” della volontà di aderire nel 2007. Relativamente alla Turchia, invece, la Commissione ne riconosce i “grandi progressi in relazione ai criteri di Copenaghen”, proponendo un partenariato di pre-adesione dotato di disponibilità finanziarie accresciute.
Un futuro condiviso e alcuni nodi irrisolti. Presentando al Parlamento Europeo di Bruxelles le deliberazioni della Commissione, Romano Prodi ha tracciato la storia dei cambiamenti politici, economici e sociali del continente negli ultimi tredici anni, dalla caduta del Muro di Berlino fino ai giorni nostri, ricordando come dal Consiglio Europeo di Copenaghen del 1993 l’Europa centro-orientale abbia compiuto profonde trasformazioni istituzionali che permettono oggi di ritrovare “l’unità storica fra tutti i popoli d’Europa” e di costruire “un futuro fondato sulla condivisione dei valori fondamentali di pace, democrazia, Stato di diritto, rispetto dei diritti umani e tutela della minoranze”. I negoziati con i Paesi candidati sui vari capitoli che compongono i tre criteri di Copenaghen presentano tuttavia ancora alcuni nodi irrisolti. In particolare per tutti i dieci paesi restano aperti i capitoli relativi all’agricoltura e alle disposizioni finanziarie e di bilancio; quindi, l’unione doganale (Malta), le strutture di gestione dei fondi strutturali nell’ambito della politica regionale e della politica di concorrenza (Repubblica Ceca, Ungheria, Lettonia, Polonia, Slovacchia, Malta). Per analizzare i progressi dei candidati, la Commissione ha comunicato l’intenzione di pubblicare una relazione di monitoraggio, sei mesi prima della data prevista per l’adesione, destinata al Consiglio Europeo e all’Europarlamento. Il documento presentato nei giorni scorsi contiene infine l’annuncio dell’introduzione nei vari Trattati di adesione di una “clausola di salvaguardia” nei settori del mercato interno, della sicurezza alimentare e della giustizia e affari interni, della durata massima di due anni, al fine di “permettere ad un numero senza precedenti di nuovi Stati membri di integrarsi armoniosamente nelle politiche dell’Unione”.
Le tappe dell’allargamento. Non molti ma rilevanti sono gli ulteriori passaggi istituzionali sulla via dell’allargamento. Il Consiglio Europeo di Bruxelles del 24 e 25 ottobre prossimi è chiamato ad esaminare ed adottare le raccomandazioni della Commissione Europea riguardo ai dieci candidati considerati idonei. L’Esecutivo ha dichiarato di voler terminare i negoziati di adesione con i dieci candidati entro la fine dell’anno. Una volta chiusi i trenta capitoli, la firma dei Trattati di adesione è prevista per la primavera del 2003. In seguito, gli attuali Stati membri dovranno procedere alla ratifica dei Trattati con un voto dei parlamenti nazionali (seconda metà del 2003, inizi del 2004), cui farà seguito, verosimilmente entro il mese aprile 2004, il voto finale del Parlamento Europeo. Sei mesi prima dell’adesione formale, la Commissione presenterà al Consiglio e all’Europarlamento una relazione finale sullo stato di avanzamento dei paesi candidati. Per quanto concerne Bulgaria e Romania, anteriormente al Consiglio Europeo di dicembre a Copenaghen, la Commissione presenterà una tabella di marcia dettagliata finalizzata a garantire l’adesione nel 2007.
Gian Andrea Garancini – Bruxelles