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La Chiesa e le associazioni cattoliche si schierano contro il progetto del governo per la modifica degli incentivi fiscali alle famiglie” “
All’indomani della riconferma della coalizione rosso-verde guidata dal cancelliere Gerhard Schröder, i provvedimenti in materia di politica della famiglia sono tuttora al centro di polemiche. Dopo la controversa istituzione delle “unioni per la vita”, con cui vengono riconosciute le coppie omosessuali, la nuova discussione è stata innescata da un progetto del governo concernente gli incentivi fiscali a favore delle famiglie, successivamente messo da parte dopo settimane di polemiche. La proposta mira a ridurre o ad eliminare del tutto il sistema di sgravi fiscali per le coppie (“Ehegattensplitting”) in cui uno solo dei coniugi percepisce un reddito. Secondo la normativa esistente, infatti, ai fini del calcolo dell’imposta, i redditi dei coniugi vengono sommati e divisi per due: pertanto, lo sgravio è tanto maggiore, quanto più differiscono i redditi dei due coniugi.
Chi è a favore del progetto del governo
Il progetto di modifica del sistema di sgravi è fortemente voluto dal partito dei Verdi, che giustifica il provvedimento con la possibilità di finanziare maggiori offerte di assistenza extra familiare ai bambini: “Eliminare le sovvenzioni ai matrimoni in cui la donna è casalinga è una questione di giustizia”, dichiara Fritz Kuhn, leader dei Verdi.
Chi è contrario
Sull’iniziativa si sono espresse negativamente svariate organizzazioni cattoliche. “Questa proposta mostra come si tenti unicamente di suddividere tra le famiglie le prestazioni a loro favore”, commenta Elisabeth Bußmann, presidente della Lega delle famiglie dei cattolici, ribadendo l’impegno dell’organizzazione affinché “non vi siano svantaggi a carico delle famiglie”. Anche l’Azione Cattolica tedesca (ZdK) si è pronunciata sull’argomento: replicando ad un’obiezione avanzata dai sostenitori della modifica, Hans Joachim Meyer, presidente dello ZdK afferma: “è semplicemente disonesto continuare a sostenere che chi è a favore del matrimonio non voglia far lavorare la donna. Chi scardina il principio di preminenza del matrimonio e della famiglia, sancito dalla Costituzione, distrugge la società tedesca, poiché questa norma corrisponde alla saggezza di vita costantemente confermata dalla storia e dal presente, per cui il presupposto ideale per la riuscita della famiglia – ossia dei genitori con bambini – è l’esistenza di un rapporto stabile tra madre e figlio”. Perplessità e aperta critica al provvedimento sono state espresse anche da buona parte della stampa che vi vede la prosecuzione di una politica che mira ad assimilare al matrimonio qualunque forma di convivenza, recentemente avviata con l’approvazione della legge sulle “unioni per la vita”.
Le Chiese tedesche e la politica per la famiglia
Il tema degli sgravi fiscali è solo un aspetto della politica per la famiglia che, secondo le Chiese tedesche, merita maggiori sforzi. “Dobbiamo incoraggiare i giovani a riscoprire il legame tra matrimonio e famiglia”, raccomanda il card. Karl Lehmann, presidente della Conferenza episcopale tedesca e vescovo di Magonza. “La crisi demografica in Germania richiede un forte sostegno alle coppie che desiderano figli. Ma ciò è possibile solo promuovendo maggiormente la compatibilità tra lavoro e famiglia”. Per il cardinale la legge sulle “unioni per la vita” ha “contribuito a minare di fatto la particolare tutela costituzionale a favore di matrimonio e famiglia” che rischiano “l’appiattimento rispetto ad altre forme sociali di vita”. Il matrimonio è all’origine della famiglia, ribadisce il cardinale e aggiunge: “Ciò non può essere ignorato soprattutto in caso di minacce diversificate nei confronti del matrimonio”. “Fare di più per le famiglie”: questo è in sostanza l’appello al mondo politico tedesco formulato dalla Chiesa evangelica (Ekd) in un documento diffuso il 10 ottobre scorso. Anche Manfred Kock, presidente dell’Ekd, attribuisce il calo demografico alla “carente compatibilità” tra famiglia e lavoro così come al “carico finanziario sopportato da molte giovani famiglie”. Gli evangelici sottolineano la necessità di “infrastrutture favorevoli alla famiglia”; è urgente garantire una “sicurezza materiale” con una “ripartizione più giusta dei costi” sostenuti per i figli. Ai fini della previdenza sociale, l’Ekd chiede che il lavoro “di educazione, di assistenza” all’interno della famiglia sia parificato all’attività professionale.
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